Rivoluzione nel governo laburista britannico guidato da Keir Starmer, che ha disposto un significativo rimpasto ministeriale a seguito delle dimissioni della vicepremier Angela Rayner, travolta da uno scandalo fiscale legato al pagamento insufficiente delle tasse sull’acquisto di una seconda casa. Il premier ha nominato David Lammy nuovo vicepremier e ministro della Giustizia, segnando un cambio importante nella linea politica e nella composizione dell’esecutivo di Londra.
Le dimissioni di Angela Rayner e il contesto politico
Il passo indietro di Angela Rayner è stato ufficializzato dopo che l’advisor etico sir Laurie Magnus ha accertato la violazione del codice di condotta ministeriale da parte della vicepremier, in seguito a un “parere legale errato” che l’ha portata a pagare meno imposte di quanto dovuto sull’acquisto di un appartamento a Hove, sulla costa sud dell’Inghilterra. Nonostante il sostegno iniziale di Starmer, che aveva definito Rayner una collaboratrice di cui andava «orgoglioso», la stessa vice ha ritenuto opportuno dimettersi per non compromettere la stabilità del governo. Nella sua lettera di dimissioni, Rayner ha ribadito il proprio impegno e la consapevolezza delle difficoltà attraversate dall’esecutivo laburista, che da tempo soffre di un calo di consensi.
Il primo ministro, da parte sua, ha espresso dispiacere per l’accaduto ma ha definito corretto il gesto della vicepremier, aprendo così la strada a un rinnovamento ministeriale più ampio. Questo rimpasto vuole anche rappresentare una risposta alla crisi interna e alle critiche crescenti verso alcune figure chiave del governo, in particolare la cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves, che mantiene comunque il suo incarico nonostante le contestazioni per la gestione economica.
Le novità nel governo: Lammy vicepremier, nuovo assetto per gli Interni e gli Esteri
Nel nuovo assetto, David Lammy, figura di spicco del Partito Laburista e attuale Segretario di Stato per gli Affari Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo, è stato promosso a vicepremier e ministro della Giustizia. Lammy, noto per la sua lunga carriera politica iniziata nel 2000 come parlamentare di Tottenham, lascia così il Foreign Office, che passa a Yvette Cooper. Quest’ultima, a sua volta, lascia il ruolo di ministro degli Interni, ora affidato a Shabana Mahmood, già ministra della Giustizia.
Il rimpasto, oltre a spostare figure di primo piano, ha segnato un fatto storico: per la prima volta i tre ministeri chiave – Esteri, Interni e Tesoro – sono affidati a donne, con Cooper, Mahmood e la riconfermata Rachel Reeves. Tuttavia, il vertice del governo rimane dominato da uomini, con Starmer premier, Lammy vicepremier e Darren Jones primo segretario del gabinetto. Anche il ministero della Difesa resta in mano a John Healey, anch’egli uomo.
Nel corso del rimpasto sono state inoltre rimosse alcune figure di rilievo, come Lucy Powell, ministro dei Rapporti con la Camera dei Comuni, e Ian Murray, ministro per la Scozia, il quale ha lasciato il suo incarico esprimendo disappunto per la decisione del premier.
Il rimpasto, dunque, si configura come una manovra strategica per ridare slancio a un governo che deve far fronte a problemi interni e a una crescente pressione pubblica, in un momento di delicate tensioni politiche a livello nazionale e internazionale.






