Madrid, 13 ottobre 2025 – Sono giunti questa mattina all’aeroporto di Barajas a Madrid gli ultimi cinque attivisti spagnoli della Global Sumud Flotilla, la spedizione umanitaria partita con l’obiettivo di portare aiuti alla popolazione di Gaza, ancora detenuti in Israele fino a pochi giorni fa. Tra di loro anche Reyes Rigo, attivista di Maiorca, che era a bordo della nave Global Sumud Flotilla, intercettata dall’esercito israeliano il primo ottobre in acque internazionali. Rigo era stata accusata di aver aggredito una guardia carceraria, ma è stata rilasciata dopo aver patteggiato una condanna a dieci giorni di carcere, già scontati, e il pagamento di una multa di 2.650 euro.
L’arrivo a Madrid degli attivisti della Flotilla
Gli attivisti della Flotilla sono arrivati con un volo Iberia proveniente dal Qatar e sono stati accolti all’aeroporto da un gruppo di sostenitori della causa palestinese, che hanno manifestato con applausi, sventolando bandiere palestinesi e un grande striscione che chiedeva la fine dell’occupazione e del genocidio a Gaza. Si tratta degli ultimi membri spagnoli della spedizione ancora detenuti in Israele, che avevano rifiutato di riconoscere l’ingresso illegale nel Paese e di firmare la deportazione volontaria, rimanendo così più a lungo in custodia.
Le condizioni della detenzione e le accuse a Reyes Rigo
Reyes Rigo, 50 anni, esperta di agopuntura e attivista impegnata da anni in missioni umanitarie, era stata accusata dalle autorità israeliane di aggressione nei confronti di una guardia carceraria nel carcere di Ketziot. Secondo le accuse, durante una visita medica si sarebbe rifiutata di entrare nella sua cella e avrebbe morso una guardia femminile, provocandole ferite. Tali accuse, molto contestate, hanno suscitato proteste e richieste di rilascio immediato da parte di gruppi sociali e parenti nelle Isole Baleari. Il patteggiamento e il successivo rilascio hanno permesso a Rigo di fare ritorno in Spagna, chiudendo così una vicenda che aveva attirato l’attenzione internazionale.
Gli attivisti spagnoli, come molti altri membri della Flotilla, hanno denunciato durante la detenzione trattamenti umilianti e violazioni dei diritti umani, tra cui pestaggi, isolamento, privazione di sonno e medicine, e condizioni dure che hanno suscitato forte solidarietà internazionale e dibattito sui metodi israeliani di gestione della missione umanitaria.
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