Barcellona, 1° settembre 2025 – La Global Sumud Flotilla, la spedizione internazionale partita ieri dal porto di Barcellona con l’obiettivo di portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, ha dovuto fare ritorno in porto a causa del maltempo che ha colpito il nordest della Spagna.
Il maltempo ferma la partenza da Barcellona
Le condizioni meteorologiche avverse, con venti che hanno superato i 30 nodi, hanno costretto gli organizzatori a rientrare nel porto catalano per garantire la sicurezza degli equipaggi, composti da oltre 300 attivisti tra cui figura anche la nota ambientalista Greta Thunberg. Fonti dell’organizzazione hanno spiegato che la decisione è stata presa per evitare rischi, soprattutto per le imbarcazioni più piccole, e per assicurare il successo della missione che si preannuncia come la più grande spedizione umanitaria della storia nel Mediterraneo.
L’intenzione è di ripartire nel primo pomeriggio odierno, una volta che la tempesta sarà passata, con le imbarcazioni che si uniranno alla flotta anche da Genova, Sicilia, Tunisi e Grecia. Il piano prevede che circa 50 imbarcazioni provenienti da 44 Paesi si incontrino in acque internazionali il prossimo 4 settembre per proseguire insieme verso la Striscia di Gaza, dove si prevede l’arrivo a metà settembre.
Una missione di solidarietà senza precedenti
La Global Sumud Flotilla mira a forzare il blocco navale imposto da Israele per consegnare 300 tonnellate di aiuti umanitari tra cibo e medicinali alla popolazione palestinese. La spedizione è sostenuta da un equipaggio di circa 500 persone tra attivisti e politici, con una forte componente internazionale e una chiara connotazione nonviolenta. Tra i partecipanti di rilievo, oltre a Greta Thunberg, figurano l’attivista brasiliano Thiago Avila e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau.
Maria Elena Delia, portavoce italiana della missione, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa che vuole rappresentare un atto politico oltre che umanitario, consapevole dei rischi di interdizione da parte della marina israeliana che in passato ha arrestato e trattenuto gli attivisti.
La flotta è stata sottoposta a un intenso addestramento per gestire eventuali ispezioni militari, con precise istruzioni di non opporre resistenza. L’operazione si aggiunge alle numerose missioni precedenti, ma si distingue per il numero record di imbarcazioni e partecipanti, puntando a fare della solidarietà un messaggio forte nel silenzio internazionale.






