I sindacati di base Cub, Adl e Sgb hanno annunciato uno sciopero generale nazionale per l’intera giornata di lunedì 22 settembre. La mobilitazione coinvolgerà tutte le categorie, pubbliche e private, e nasce per esprimere il sostegno incondizionato alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, impegnata a portare aiuti al popolo palestinese.
Sciopero a sostegno della Global Sumud Flotilla
Il comunicato congiunto dei sindacati denuncia il genocidio in corso in Palestina e critica l’assenza di un intervento concreto da parte del Governo italiano nel prendere le distanze dalla fornitura di armi a Israele. I sindacati chiedono inoltre l’adozione di sanzioni a Israele e la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con il Paese. Viene sottolineata la gravità della minaccia del Governo israeliano di considerare terroristi i volontari della Flotilla, oltre agli attacchi subiti da due imbarcazioni vicino a Tunisi, definiti veri e propri atti di guerra.
“I governi europei, incluso quello italiano, – affermano i sindacati – hanno deciso di girarsi dall’altra parte e fingere di non vedere e non sapere cosa sta subendo il popolo palestinese”. La mobilitazione si colloca in un contesto di crescente tensione internazionale e di forti proteste in diverse città italiane.
Solidarietà e mobilitazioni diffuse in Italia
In seguito all’attacco alla missione della Global Sumud Flotilla, si sono svolte manifestazioni di solidarietà a Roma, Torino, Milano e Bologna. A Roma migliaia di persone hanno partecipato a un corteo organizzato dal Global Movement to Gaza che ha attraversato la città dal Piazzale Aldo Moro fino a Piazza Vittorio, con slogan come “Palestina libera, stop al genocidio”. A Torino, sotto una pioggia fitta, circa mille manifestanti hanno sfilato con striscioni contro gli accordi con Israele, mentre a Milano un presidio in Piazza Duomo ha visto la partecipazione di attivisti, comunità palestinese e centri sociali.
Anche gli studenti universitari di Bologna hanno risposto alla chiamata con un presidio permanente e l’annuncio di possibili blocchi, sottolineando che la missione della Flotilla rappresenta una sfida non solo a Israele ma anche alle complicità del Governo italiano e delle istituzioni. Il sostegno ai volontari che portano aiuti umanitari al popolo palestinese continua dunque a crescere, alimentando una mobilitazione nazionale che culminerà nello sciopero generale del 22 settembre.






