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Home Esteri

Global Sumud Flotilla, Crosetto avverte: “In acque israeliane nessuna garanzia di sicurezza”

Il ministro ha affrontato la questione durante un'informativa alla Camera. "Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente, ma fuori dalle acque internazionali non possiamo garantire sicurezza"

by Alessandro Bolzani
25 Settembre 2025
Crosetto durante l'informativa sulla Global Sumud Flotilla

Crosetto durante l'informativa sulla Global Sumud Flotilla | ANSA/GIUSEPPE LAMI - Alanews.it

Roma, 25 settembre 2025 –  Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha riferito alla Camera sul caso della Global Sumud Flotilla, sottolineando il clima di tensione che circonda l’iniziativa umanitaria che punta a portare aiuti alla popolazione di Gaza. “Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente – ha spiegato – ma fuori dalle acque internazionali non possiamo garantire la sicurezza delle imbarcazioni”. Crosetto ha invitato a valutare l’opzione di far giungere gli aiuti umanitari a Cipro, con la mediazione della Chiesa, come soluzione alternativa per evitare rischi.

Aiuti umanitari senza rischi

Il ministro Crosetto ha poi ribadito di aver valutato con i parlamentari la necessità reale di mettere a rischio cittadini italiani. Ha ricordato come il governo abbia già sostenuto in maniera significativa la popolazione della Striscia di Gaza e sia in grado di inviare aiuti rapidamente. “Mi sono chiesto fino a che punto dovesse arrivare la Global Sumud Flotilla – ha sottolineato – perché l’obiettivo deve restare quello di portare assistenza, non di generare incidenti”.

Crosetto: “Inaccettabili gli attacchi alla Global Sumud Flotilla”

Crosetto ha anche stigmatizzato con forza le aggressioni subite dalle imbarcazioni civili della Global Sumud Flotilla, definite “totalmente inaccettabili”. Ha ribadito i valori della Repubblica, dal rispetto del diritto internazionale alla difesa della vita e della libertà di manifestazione pacifica, sottolineando che nessuna protesta rispettosa della legge può essere repressa con la violenza.

Chiesa (FdI) critica gli organizzatori della Global Sumud Flotilla

Dopo l’informativa, è intervenuta Maria Paola Chiesa (FdI), che ha rivendicato il ruolo del governo nella tutela dei connazionali. “Ancora una volta l’Italia non si è girata dall’altra parte – ha detto – anche quando alcuni hanno cercato di sottrarsi alla sicurezza”. Chiesa ha chiesto chiarezza sulle motivazioni della Global Sumud Flotilla, domandandosi se si tratti di un gesto simbolico o di propaganda, e ha accusato gli organizzatori di esporre i militari italiani a pericoli evitabili.

Le critiche del Partito Democratico

La segretaria del Pd Elly Schlein ha replicato duramente, accusando la premier Giorgia Meloni di attaccare con parole dure la Flotilla e non il governo di Netanyahu. “Pensavo si riferisse a Israele quando ha detto che si stava esagerando – ha affermato – invece parlava della missione umanitaria che prova a rompere il blocco degli aiuti”. La leader dem ha invitato il governo a convocare l’ambasciatore israeliano e a non usare toni offensivi verso le opposizioni.

Schlein: Meloni divide il Paese

Schlein ha inoltre definito “megalomane” l’atteggiamento della presidente del Consiglio, accusandola di dividere il Paese e di “fare la vittima da tre anni”. Ha ricordato che la maggioranza degli italiani sostiene il riconoscimento della Palestina e che la Flotilla coinvolge delegazioni provenienti da 44 paesi diversi. “Che cosa aspettate? – ha domandato – che in Palestina non resti più nessuno da riconoscere?”.

Crosetto: “Nessuna corresponsabilità sulle azioni di Netanyahu”

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha chiesto un impegno collettivo del Parlamento sottolineando che “dire che siamo corresponsabili del genocidio non aiuta il governo italiano”. Nel corso della sua informativa al Senato sulla Global Sumud Flotilla, Crosetto ha ribadito che l’Italia “non sente alcuna corresponsabilità per le azioni messe in atto da Netanyahu sulla popolazione palestinese”. Il ministro ha inoltre ricordato che “il primo aiuto occidentale arrivato nella Striscia di Gaza è stata la nave Vulcano”.

Crosetto ha chiarito anche il ruolo della nave italiana Fasan, inviata nell’area della Flotilla. “Non è una nave di scorta – ha spiegato il ministro – ma uno strumento per proteggere i nostri cittadini. Non si tratta di un atto di guerra o di una provocazione: è il dovere di uno Stato nei confronti dei propri cittadini”. L’operazione, secondo Crosetto, ha l’obiettivo di garantire la sicurezza delle persone italiane coinvolte senza alimentare ulteriori tensioni.

Crosetto alla Flotilla: “Non tenti di forzare il blocco”

Crosetto, infine, ha lanciato un appello alla Flotilla: “Il ministero degli Esteri, in stretto coordinamento con la Difesa ha già offerto una soluzione concreta per consentire l’arrivo degli aiuti umanitari, e ha assicurato la presenza in prossimità dell’area di una nave militare, pronta a fornire assistenza e soccorso. Resta tuttavia indispensabile che la flottiglia non tenti di forzare il blocco: esporre vite umane a rischi in acque nelle quali non sarebbe possibile intervenire in soccorso non avrebbe alcun senso e comporterebbe pericoli inutili”.

Critiche di Più Europa alla premier

Dall’Aula della Camera, il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ha commentato l’informativa di Crosetto attaccando la premier Giorgia Meloni, parlando di “manie di persecuzione politica” e di una visione del complotto nei confronti del suo governo. Magi ha sottolineato che la missione della Flotilla, composta da 40 imbarcazioni di diversi paesi, viene descritta dal governo come parte di un complotto, mentre «non abbiamo invece sentito una condanna netta sull’annientamento di un popolo per mano di Netanyahu».

La Spagna invierà una nave da guerra per aiutare la Flotilla

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato mercoledì che la Spagna invierà una nave da guerra, Furor, per proteggere la Global Sumud Flotilla, seguendo l’esempio dell’Italia.

Sánchez, che negli ultimi mesi si è distinto come uno dei principali leader mondiali a favore della protezione di Gaza, ha spiegato durante una conferenza stampa alle Nazioni Unite a New York che la nave partirà giovedì dal porto spagnolo di Cartagena, dotata di “tutte le risorse necessarie per assistere la Flotilla e, se necessario, intervenire in operazioni di soccorso”.

Il premier ha sottolineato che “il governo spagnolo insiste sul rispetto del diritto internazionale e sulla garanzia che i nostri cittadini possano navigare nel Mediterraneo in condizioni di sicurezza”.

Dove si trova la Global Sumud Flotilla?

Gli organizzatori della Global Sumud Flotilla hanno dichiarato che al momento le imbarcazioni stanno procedendo a “bassa velocità nelle acque territoriali greche” e che mancano circa sei giorni all’arrivo a Gaza. È possibile scoprire la posizione in tempo reale delle navi sfruttando l’apposito live tracker.

Gli organizzatori della Flotilla hanno spiegato che attualmente, la Global Sumud Flotilla si trova a quattro giorni dalla cosiddetta “zona ad alto rischio”. Con questo termine gli organizzatori indicano le aree vicine a Gaza dove prevedono possibili attacchi o imbarcazioni israeliane pronte a intercettare la Flotilla, basandosi sull’esperienza di missioni precedenti.

Il post specifica inoltre che le imbarcazioni si stanno dirigendo verso le acque territoriali greche, dove giovedì mattina si uniranno ad altri natanti provenienti dalla Grecia.

“La Flotilla fornirà aggiornamenti quotidiani man mano che ci avvicineremo alla zona ad alto rischio all’interno delle acque territoriali palestinesi”, aggiungono gli organizzatori, sottolineando che chi è a bordo conta sul sostegno e sull’attenzione di persone in tutto il mondo.

Israele: “Pronti a un accordo costruttivo con la Flotilla, ma no alla violazione del blocco navale”

Israele conferma la disponibilità a favorire il trasferimento degli aiuti umanitari destinati a Gaza, ma solo attraverso canali legali e sicuri. Lo ha ribadito su X il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, sottolineando che Tel Aviv ha già accettato la proposta del governo italiano di far arrivare i carichi della Global Sumud Flotilla nel porto di Cipro, da dove sarebbero poi trasferiti nella Striscia.

La Flotilla ha, però, respinto l’offerta, scelta che per Sa’ar dimostra “come il vero obiettivo sia la provocazione e il servizio ad Hamas”. Il ministro ha quindi confermato che Israele non consentirà alle navi di entrare in una “zona di combattimento attiva” né permetterà la violazione di un “legittimo blocco navale”.

La replica della Flotilla

Dal canto loro, gli attivisti della Global Sumud Flotilla hanno ribadito in conferenza stampa l’intenzione di proseguire: “Non ci saranno altre soste tecniche per le nostre 50 barche, continueremo diretti fino a Gaza. Siamo consapevoli delle minacce, ma ci rendono solo più uniti”.

Nkosi Zwelivelile Mandela, nipote di Nelson Mandela e presente sulla flottiglia, ha aggiunto: “Siamo nel momento più critico, ma dobbiamo essere ottimisti: noi vinceremo perché abbiamo ragione. Israele non ci intimidirà. Non fermeremo i nostri sforzi fino a che non si ferma il genocidio. Chiediamo ai governi di fare pressioni per fermare la violenza”.

Flotilla: “Israele potrebbe intensificare gli attacchi entro 48 ore”

La Global Samud Flotilla annuncia su Telegram una “conferenza stampa di emergenza” per allertare la comunità internazionale in merito a “informazioni credibili di intelligence che indicano che è probabile che Israele intensifichi gli attacchi violenti contro la flottiglia entro le prossime 48 ore, utilizzando potenzialmente armi che potrebbero affondare, ferire e/o uccidere i partecipanti”. Nella conferenza stampa saranno informati “i giornalisti su queste minacce, presenteranno gli ultimi aggiornamenti situazionali della flottiglia in mare e chiederanno urgentemente che i governi e gli organismi internazionali intervengano e garantiscano il passaggio sicuro della flottiglia”. La conferenza stampa, su zoom, è convocata per le 15 ora italiana.

Zuppi e la Cei facilitano l’invio di aiuti a Gaza

Roma, 25 settembre – Sul coinvolgimento della Conferenza Episcopale Italiana nella vicenda della Global Sumud Flotilla, è stato chiarito che si è trattato di un intervento del cardinale presidente Matteo Zuppi presso il Patriarcato latino di Gerusalemme. L’obiettivo era agevolare l’arrivo e la consegna degli aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza, come precisato da Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali.

Solidarietà alla Global Sumud Flotilla a Tunisi

Tunisi, 25 settembre – Ieri sera, centinaia di persone hanno partecipato a una manifestazione di sostegno alla Global Sumud Flotilla davanti al Teatro municipale di Tunisi, lungo la principale avenue Habib Bourguiba. L’iniziativa è stata promossa dal “Coordinamento congiunto per la Palestina” insieme al segmento maghrebino della Flotilla, in risposta ai danni riportati da alcune imbarcazioni durante la navigazione nel Mediterraneo orientale.

I partecipanti hanno sfilato in modo ordinato, esponendo bandiere palestinesi e cartelli contro l’assedio di Gaza, mentre i promotori e i media regionali hanno chiesto protezione internazionale per la missione umanitaria diretta verso la Striscia. Anche la Lega tunisina dei diritti umani ha diffuso una dichiarazione di sostegno alla Flotilla, condannando gli attacchi subiti dalle imbarcazioni durante il loro percorso.

Flotilla italiana: “Rifiutata la deviazione degli aiuti”

La delegazione italiana della Global Sumud Flotilla ha comunicato alle autorità italiane il rifiuto della proposta di mediazione avanzata, che prevedeva una deviazione degli aiuti verso Cipro per poi farli arrivare a Gaza tramite il patriarcato latino di Gerusalemme. La Flotilla ribadisce la sua ferma volontà di mantenere l’obiettivo originario: rompere l’assedio illegale e consegnare direttamente gli aiuti alla popolazione di Gaza, duramente colpita da una situazione definita come genocidio e pulizia etnica.

La delegazione ha sottolineato che qualsiasi attacco o ostruzione alla missione rappresenterebbe una grave violazione del diritto internazionale e un atto di sfida all’ordinanza provvisoria della Corte Internazionale di Giustizia, che impone a Israele di facilitare gli aiuti umanitari verso Gaza.

Tags: Elly SchleinGlobal Sumud FlotillaGuido Crosettoprima pagina

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