La Global Sumud Flotilla, la coalizione umanitaria internazionale impegnata a rompere il blocco sulla Striscia di Gaza per portare aiuti alimentari e medicinali, è stata nuovamente attaccata. Dopo il primo attacco denunciato ieri, un’altra imbarcazione è stata colpita: questa volta si tratta della nave britannica Alma, aggredita nel corso della notte al largo di Sidi Bou Said, porto tunisino da cui la Flotilla salperà nelle prossime ore.
Attacchi sospetti con drone alla Flotilla: cosa è successo?
Secondo quanto riferito dagli attivisti a bordo, un drone si sarebbe librato a pochi metri sopra l‘imbarcazione, prima di sganciare un ordigno che ha causato un incendio. Melanie Schweizer, coordinatrice della missione, ha parlato di “seconda notte, secondo attacco di un drone”, sottolineando che fortunatamente non si registrano feriti. L’attivista portoghese Miguel Duarte ha descritto la scena del presunto attacco: “Ho visto un drone sospeso sopra un mucchio di giubbotti di salvataggio e poi è esplosa una bomba”. I video diffusi dagli attivisti mostrano una luce intensa seguita da un’esplosione.
In questo caso la Guardia nazionale tunisina, che in occasione del primo attacco aveva smentito la presenza di droni, attribuendo l’incendio a un mozzicone di sigaretta e dichiarando che nessun dispositivo sospetto è stato rilevato, non ha rilasciato commenti.
Su Instagram, l’attivista Yusuf Omar ha evidenziato che dopo due attacchi con i droni è lecito aspettarsene altri, potenzialmente mortali.
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Le accuse contro Israele e le reazioni internazionali
I membri della flottiglia hanno accusato apertamente Israele di essere il mandante degli attacchi, definendoli “atti di aggressione volti a intimidire la missione pacifica”. L’attivista palestinese Saif Abukeshek ha sottolineato come nessun altro attore avrebbe interesse a bloccare la spedizione se non lo “Stato occupante”. Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i territori palestinesi occupati, ha chiesto un intervento più deciso dei governi europei per proteggere i partecipanti e intensificare le azioni contro quello che definisce un “genocidio”. Intanto, Spagna e Belgio hanno chiesto indagini approfondite sugli eventi.
“Il secondo attacco potrebbe essere stato una granata incendiaria”
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, ha diffuso nuovi dettagli sul secondo attacco contro la Flottiglia Sumud, avvenuto stanotte.
“Le prove video suggeriscono che un drone – privo di luci e quindi non visibile – abbia sganciato un ordigno che ha incendiato il ponte della nave Alma”, ha dichiarato Albanese.
Secondo la relatrice, “fonti esperte suggeriscono che si sia trattato di una granata incendiaria avvolta in materiali plastici immersi nel carburante, che potrebbe essere stata incendiata prima di atterrare sulla nave”.
BREAKING!!‼️
Second attack on the Flotilla, still in Tunisian waters, in two days!
Video evidence suggests that a drone – with no light so it could not be seen – dropped a device 👇that set the deck of the Alma boat on fire.
Look by yourself and draw your conclusions https://t.co/ZQylq6aLYD pic.twitter.com/bJ8QaSzTho
— Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) September 9, 2025
La delegazione tunisina conferma: “Partenza delle navi della Flotilla previsto oggi pomeriggio”
Intanto, la delegazione tunisina della Global Sumud Flotilla ha annunciato che la partenza delle imbarcazioni dirette a Gaza dalla città costiera di Sidi Bou Said è fissata per oggi pomeriggio.
In un messaggio diffuso sui social media, la delegazione ha scritto che la partenza è prevista per le 16:00 ora locale (ore 17 italiane) e ha invitato la popolazione a unirsi agli eventi di saluto per “mostrare il nostro fermo sostegno alla Gaza assediata”.
Tunisi, traffico intenso verso Sidi Bou Said mentre la Flotilla si prepara a salpare
La Global Sumud Flotilla (GSF) ha annunciato che punta a partire intorno alle 16 locali (15:00 GMT) per l’ultima tratta del viaggio verso Gaza.
Mauricio Morales, inviato di Al Jazeera a Tunisi, segnala che potrebbero verificarsi ritardi, ma i partecipanti restano determinati a partire come previsto. Le strade che conducono al porto risultano congestionate dal traffico, mentre numerosi sostenitori si radunano per salutare la flotilla prima della partenza.
I mezzi della flotilla erano arrivati in Tunisia domenica scorsa e, nel frattempo, le imbarcazioni hanno subito due attacchi.
L’appello di Greta Thunberg: “Unitevi alla Flotilla per Gaza”
Greta Thunberg torna a far sentire la sua voce anche dopo l’attacco alla Global Sumud Flotilla.
In un video su Instagram l’attivista ha dichiarato: “Siamo a Tunisi per prepararci a salpare. Ci siamo fermati in città per radunare nuove imbarcazioni e volontari per proseguire il nostro viaggio verso Gaza, portare aiuti, rompere l’assedio e aprire un corridoio umanitario”.
Nel suo appello, l’attivista invita i sostenitori a non abbassare la guardia e a mantenere alta la mobilitazione. “Esortiamo tutti a unirsi a questa mobilitazione e a continuare a lottare per Gaza, per una Palestina libera”, ha sottolineato.
Tunisia, nuovi dubbi sull’attacco alla flottiglia: silenzio da Tunisi
La Tunisia non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sul presunto secondo attacco contro una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, la missione internazionale diretta verso Gaza. Gli attivisti a bordo sostengono che si sia trattato ancora una volta di un raid con droni, mostrando riprese video che sembrano documentare un proiettile incendiario lanciato dall’alto.
Le immagini sollevano seri interrogativi sulla versione fornita in precedenza dalle autorità tunisine. Lunedì, dopo il primo incidente, la Guardia Nazionale aveva infatti liquidato l’accaduto come un banale incendio causato da una sigaretta gettata su una pila di giubbotti di salvataggio. Una spiegazione che ora appare sempre più fragile alla luce del nuovo episodio.
La vicenda rischia di mettere in difficoltà il presidente Kais Saied, che ha costruito parte della sua immagine internazionale sull’opposizione a Israele. Se venisse confermato che i due attacchi sono stati condotti da droni quadricotteri a corto raggio, lanciati presumibilmente da territorio tunisino, la questione rappresenterebbe non solo una sfida alla sicurezza nazionale, ma anche un imbarazzo per i servizi di intelligence e difesa del Paese.
Resta da capire se le autorità tunisine sceglieranno di rivedere la loro versione iniziale o se manterranno il silenzio.
Intanto, il nuovo presunto attacco alimenta tensioni attorno alla flotilla, che continua a rivendicare la propria missione di portare aiuti a Gaza e di rompere l’assedio israeliano.
Conte: “La Flotilla nasce perché governi non hanno adempiuto ai loro doveri”
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervenendo a Macerata, ha commentato gli attacchi subiti dalle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla dirette a Gaza. Secondo Conte, la flottiglia non sarebbe esistita se l’Italia e l’Europa avessero svolto appieno il loro ruolo: “Il rischio che si stanno assumendo oggi queste persone non ci sarebbe stato se i governi avessero fatto il proprio dovere”, ha dichiarato.
Conte ha sottolineato come cittadini e parlamentari siano stati costretti a esporsi per cercare di rompere quello che definisce un “muro di silenzio e complicità”: “Sento dire di governanti che si stanno esponendo a pericolo, ma è perché non stanno facendo nulla. Ecco perché c’è questa urgenza da parte di cittadini e parlamentari, come il nostro, di agire”, ha spiegato.
Il leader M5s ha ribadito la ferma condanna agli attacchi e alle intimidazioni che cercano di bloccare la Flotilla: “Dobbiamo respingere con forza questi attacchi, queste intimidazioni, che vogliono impedire una mobilitazione ampia e dal basso di cittadini, non solo italiani ma anche europei. Si tratta di un’espressione di un bisogno avvertito dalla popolazione, e va tutelata”, ha concluso.
Ciriani: “Il governo segue con attenzione la vicenda della Global Sumud Flotilla”
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha precisato che lo Stato garantirà ogni possibile assistenza diplomatica e consolare ai cittadini italiani coinvolti nella Flotilla, come già avvenuto in passate iniziative analoghe. L’Unità di Crisi della Farnesina e l’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv sono pienamente operative. Ciriani ha inoltre ricordato l’importanza che Israele assicuri la sicurezza di tutte le persone a bordo durante eventuali azioni di interdizione via mare, evitando qualsiasi pericolo per i partecipanti. Ciriani ha ricordato che il governo segue con attenzione tutta la vicenda della Global Sumud Flotilla, compresi i fatti avvenuti nelle acque tunisine. L’Ambasciata italiana a Tunisi ha confermato che non risultano cittadini italiani coinvolti. Per quanto riguarda le eventuali responsabilità, sarà necessario attendere l’esito delle indagini condotte dalle autorità tunisine.
Boldrini: “Gli stati garantiscano sicurezza alla Global Sumud Flotilla”
Laura Boldrini, deputata del Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani, ha commentato gli ultimi attacchi subiti dalla Global Sumud Flotilla. “Per la seconda volta, una delle imbarcazioni della missione umanitaria è stata colpita la scorsa notte in Tunisia. È chiaro che ci troviamo di fronte a un tentativo di intimidire e ostacolare la più grande missione navale civile mai organizzata”.
Boldrini ha sottolineato il coraggio degli attivisti, che hanno confermato che la Flotilla partirà regolarmente. “È giusto così: la determinazione pacifica di chi resiste a minacce di questo tipo merita pieno sostegno”, ha dichiarato.
La deputata ha inoltre sollecitato tutti i Paesi con cittadini a bordo delle imbarcazioni a garantire protezione sia diplomatica sia concreta alla missione. “Ricordiamo che si tratta di un’iniziativa legale, pacifica e umanitaria, e va difesa in ogni modo possibile”, ha concluso Boldrini.
Bonelli: negare gli attacchi alla Flotilla è indecente
“Esiste un limite alla decenza, e in questo caso è stato ampiamente superato”, ha dichiarato Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, ospite della trasmissione Tagadà su La7. “Chi afferma che gli attacchi alla Global Sumud Flotilla non siano reali ha oltrepassato quel limite. Dichiarazioni del genere sono inaccettabili”.
Bonelli ha sottolineato che gli episodi subiti dalla flotilla costituiscono chiari atti di minaccia. “Se qualcuno pensa che siano stati autogenerati, è bene che produca le prove, perché nemmeno davanti ai video riesce ad ammettere la verità”, ha aggiunto, evidenziando come persino le immagini provenienti da Gaza non sembrino suscitare un minimo senso di umanità nei confronti delle vittime.
“Il problema più grave è la perdita di umanità”, ha proseguito Bonelli, “mentre il governo di Netanyahu continua a bombardare Stati sovrani, devastare Gaza e uccidere migliaia di innocenti, compresi bambini”.
Genova, studenti occupano il rettorato in solidarietà alla Flotilla
Dopo il secondo attacco subito da una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla a Tunisi, gli studenti del collettivo Cambiare Rotta hanno avviato una mobilitazione all’Università di Genova. I giovani hanno occupato il rettorato in via Balbi 5, montando tende e annunciando un presidio permanente. Secondo gli studenti, l’iniziativa è motivata anche dal fatto che il rettore dell’ateneo non ha espresso solidarietà verso la missione umanitaria.
Presidio permanente e minaccia di sciopero generale
Gli studenti hanno spiegato che, seguendo l’esempio dei portuali di Genova, vogliono creare un “equipaggio di terra” pronto a intervenire qualora la Flotilla dovesse subire ulteriori attacchi. “Se succede qualcosa alla Flotilla, bloccheremo tutto, dai porti alle università”, hanno dichiarato, annunciando la possibilità di uno sciopero generale su scala nazionale.
Critiche a Israele e al governo italiano
Secondo il collettivo, il viaggio della Flotilla rappresenta una sfida sia a Israele, definito responsabile di atti di terrorismo e impunità, sia al governo italiano, ritenuto da tempo complice attraverso legami diretti e strumenti accademici e di ricerca. “Come studenti non possiamo che supportare questa missione umanitaria dai nostri atenei e chiedere la rottura immediata di ogni rapporto politico, economico, militare e accademico con Israele”, hanno affermato.






