Il ministro della Difesa del Giappone Shinjirō Koizumi ha denunciato ieri un episodio di alta tensione nei cieli al largo di Okinawa, dove aerei militari cinesi hanno “agganciato” i radar di caccia giapponesi durante un’intercettazione. Gli incidenti, definiti “pericolosi ed estremamente deplorevoli”, hanno spinto Tokyo a presentare una forte protesta formale a Pechino.
Giappone: i dettagli dell’incidente nei cieli di Okinawa
Secondo quanto riferito dal ministro del Giappone Koizumi nel corso di una conferenza stampa, un caccia J-15 decollato dalla portaerei cinese Liaoning ha attivato a intermittenza il proprio radar per agganciare un caccia giapponese F-15 che tentava di intercettarlo. Circa due ore più tardi, un episodio simile ha coinvolto un altro aereo sempre della Liaoning e un altro jet nipponico. Il ministero della Difesa ha definito questi “atti pericolosi che vanno oltre quanto necessario per la sicurezza del volo”.
Il cosiddetto “lock-on” radar, che consiste nel puntare un bersaglio specifico per la soluzione di tiro, è una manovra percepita come un chiaro segnale ostile dai moderni jet da combattimento, dotati di sistemi capaci di rilevare quando sono presi di mira.
Crescono le tensioni tra Tokyo e Pechino
Le tensioni tra Giappone e Cina si sono intensificate a seguito delle recenti dichiarazioni della premier giapponese Sanae Takaichi, la prima donna a guidare il governo nipponico dal 21 ottobre 2025, che ha affermato a novembre la possibilità di un intervento militare giapponese in caso di attacco cinese a Taiwan. Questa posizione ha provocato una forte reazione di Pechino e ha esacerbato una serie di incidenti nel Mar Cinese Orientale, soprattutto nelle acque intorno alle isole Senkaku (Diaoyu per la Cina), contese tra i due Paesi.
Il governo del Giappone esprime preoccupazione per le crescenti spese militari cinesi, quadruplicate negli ultimi dieci anni, mentre Tokyo ha recentemente aumentato il proprio budget militare dopo un lungo periodo di riduzioni. Nel contempo, il Libro bianco della Difesa giapponese sottolinea come le azioni di Pechino, tra cui la dichiarazione unilaterale della Zona di identificazione per la difesa aerea (Adiz) nel 2013, rappresentino una minaccia crescente che potrebbe avere conseguenze impreviste nella regione.
Il clima di scontro si inserisce in un contesto di crescente assertività nipponica sotto la guida di Takaichi, che mantiene una linea conservatrice e favorevole al rafforzamento delle forze armate giapponesi per fronteggiare le sfide regionali, inclusa la Cina e la Corea del Nord.
In questo scenario di forte instabilità, gli ultimi episodi di “lock-on” radar rappresentano un ulteriore elemento di frizione tra le due potenze asiatiche, con Tokyo che si impegna a monitorare con attenzione ogni mossa di Pechino nei pressi delle sue coste e delle isole contese.






