Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha annunciato la sua decisione di dimettersi, in un momento di forte tensione politica che segue la perdita della maggioranza parlamentare da parte del suo Partito Liberal Democratico (LDP). La notizia, riportata da diversi media giapponesi, arriva meno di un anno dopo la sua nomina a capo del partito e del governo.
Pressioni interne e crisi politica
Secondo quanto riferito, la decisione di Ishiba è stata influenzata dalle crescenti pressioni all’interno del LDP. Ieri sera, il ministro dell’Agricoltura e un ex primo ministro hanno incontrato Ishiba per sollecitare le sue dimissioni volontarie. La settimana scorsa, quattro alti funzionari del partito, inclusi il numero due Hiroshi Moriyama, hanno rassegnato le dimissioni a seguito dei risultati elettorali negativi per la Camera Alta di luglio. I parlamentari e i funzionari regionali del LDP che chiedono una nuova elezione della leadership presenteranno una richiesta ufficiale domani. Se sarà raggiunta la maggioranza necessaria, si terrà una corsa alla leadership.
L’emittente pubblica NHK ha spiegato che Ishiba ha scelto di dimettersi per evitare ulteriori divisioni interne, mentre il quotidiano Asahi Shimbun ha sottolineato come il premier non sia riuscito a resistere alle richieste di abbandonare la guida del partito.
Un percorso politico complesso
Shigeru Ishiba, 68 anni, è diventato primo ministro il 1º ottobre 2024 e guida il LDP dal 27 settembre dello stesso anno. In passato ha ricoperto numerosi incarichi ministeriali, tra cui quello di ministro della Difesa e dell’Agricoltura. Il suo governo è stato caratterizzato da una situazione di minoranza parlamentare dopo le elezioni anticipate di ottobre 2024, che hanno segnato la prima perdita della maggioranza per il LDP dal 2009.
L’instabilità politica che ne è seguita ha reso difficile la gestione dell’esecutivo. Nonostante ciò, Ishiba ha mantenuto il comando grazie a un governo di minoranza, con il sostegno di alcune forze di opposizione su base relativa.
Il prossimo passo spetta ora al LDP, che si prepara a organizzare la nuova competizione interna per la leadership, decisiva per il futuro della politica giapponese.






