Tallahassee, 24 luglio 2025 – Ghislaine Maxwell, ex imprenditrice britannica e figura centrale nel caso Epstein, continua a far parlare di sé mentre sconta una condanna a 20 anni nel Federal Correctional Institution di Tallahassee, in Florida. La sua vicenda è legata indissolubilmente a quella di Jeffrey Epstein, il miliardario condannato per traffico sessuale di minori, morto suicida nella sua cella nel 2019. Maxwell, condannata per aver reclutato e adescato decine di ragazze minorenni per Epstein, è oggi al centro di nuove tensioni e indiscrezioni che riguardano la sua possibile collaborazione con la giustizia e il ruolo che potrebbe giocare nel far luce sull’intera rete criminale.
Ghislaine Maxwell: dal lusso alla prigione
Nata il 25 dicembre 1961 a Maisons-Laffitte, in Francia, Ghislaine Noëlle Marion Maxwell è la nona figlia di Robert Maxwell, noto editore britannico, e di Élisabeth Meynard, storica francese. Cresciuta nel sontuoso palazzo di famiglia nel Buckinghamshire, vicino a Oxford, Maxwell si trasferì negli Stati Uniti dopo la misteriosa morte del padre nel 1991, diventando un punto fermo nell’alta società americana. Frequentò circoli influenti, partecipò a eventi di spicco come il matrimonio di Chelsea Clinton e fu spesso fotografata in compagnia di Donald e Melania Trump.
La sua relazione con Jeffrey Epstein iniziò nei primi anni Novanta, quando divenne la sua compagna e collaboratrice più stretta: secondo testimonianze emerse in tribunale, Epstein la definiva la sua “fidanzata principale” e Maxwell aveva un ruolo centrale nell’organizzazione e gestione del suo staff. Nel 2012 fondò la ONG TerraMar, dedicata alla preservazione degli oceani, finanziata da Epstein e altri magnati, chiusa poco dopo l’arresto di Epstein nel 2019.
Condanna e vita dietro le sbarre
Dopo la morte di Epstein, Maxwell si rese latitante fino al suo arresto nel luglio 2020 in una proprietà isolata vicino a Bradford, Massachusetts. Nel dicembre 2021, un tribunale federale di Manhattan la giudicò colpevole di cinque capi d’imputazione relativi all’adescamento e traffico sessuale di minorenni, reati commessi tra il 1994 e il 2004. Successivamente subì una condanna a 20 anni di carcere.
Nel penitenziario di Tallahassee, Maxwell mantiene una routine quotidiana fatta di attività come yoga, Pilates e jogging, oltre a gestire la biblioteca della prigione e insegnare tecniche finanziarie alle detenute. Tuttavia, si muove con cautela per evitare situazioni di isolamento, consapevole dei rischi, soprattutto dopo la morte sospetta di Epstein. La sua presenza in carcere è accompagnata da una forte sorveglianza e da una rete di protezioni personali.
La “Stele di Rosetta” del caso Epstein: il possibile ruolo di Maxwell
L’avvocato Alan Dershowitz, noto legale conservatore e già difensore di Epstein, ha definito Ghislaine Maxwell la “Stele di Rosetta” del caso Epstein, sostenendo che lei conosce tutti i segreti della rete criminale e sarebbe disposta a collaborare con le autorità, a patto di ottenere immunità e scarcerazione. Questa ipotesi, tuttavia, si scontra con la forte opposizione politica e mediatica, in particolare da parte di figure come Donald Trump, che ha più volte negato di avere legami con Epstein e ha definito il caso una montatura.
Le rivelazioni di Maxwell potrebbero coinvolgere nomi illustri, tra cui politici di spicco di entrambi gli schieramenti, e quindi la sua testimonianza rappresenterebbe una chiave fondamentale per far luce su quanto accaduto. Nonostante ciò, al momento non è chiaro se le autorità concederanno le garanzie richieste per farla parlare pubblicamente.
Le ombre sulla morte di Jeffrey Epstein
La morte di Epstein nel 2019, ufficialmente attribuita a un suicidio per impiccamento, resta avvolta nel mistero e ha dato origine a numerose teorie del complotto. Recenti indagini e testimonianze raccolte da studenti di criminologia dell’Università di New Haven hanno evidenziato anomalie nella gestione del carcere, come porte lasciate aperte e presenze sospette nella cella di Epstein la notte della sua morte. Due ex spacciatori che si trovavano nel reparto hanno espresso dubbi sull’ipotesi del suicidio, ritenendo più probabile un omicidio.
Nel frattempo, l’FBI ha annunciato che a breve renderà pubbliche prove video che confermerebbero il suicidio, ma lo scetticismo rimane elevato, anche tra gli esperti e i familiari delle vittime.
Gli sviluppi legati a Ghislaine Maxwell e al caso Epstein restano al centro dell’attenzione internazionale, con un mondo politico e mediatico ancora scosso da uno degli scandali più inquietanti degli ultimi decenni.






