Continua l’escalation di violenza tra Israele e i territori palestinesi, con nuovi scontri in Cisgiordania e raid aerei nella Striscia di Gaza, esattamente a Rafah. Nella serata di ieri, le forze israeliane hanno condotto operazioni militari che hanno provocato la morte di sette persone, tra cui due adolescenti palestinesi in Cisgiordania e cinque combattenti a Gaza.
Due adolescenti uccisi a Kafr Aqab, intensificati gli assalti in Cisgiordania
Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute palestinese e dall’agenzia palestinese Wafa, due giovani sono stati uccisi a Kafr Aqab, località a nord di Gerusalemme, durante un’operazione di assalto da parte delle forze israeliane. Le vittime sono Amr Khaled al-Marboua, 18 anni, e Sami Ibrahim Mashaikha, 16 anni. Le truppe israeliane, spiegano le fonti palestinesi, hanno preso d’assalto la cittadina, schierando fanteria nelle strade e posizionando cecchini sui tetti, prima di aprire il fuoco contro giovani presenti nella zona, causando così le due morti.
Parallelamente, l’agenzia palestinese Wafa segnala che le operazioni militari israeliane si sono estese anche ad altri villaggi del governatorato di Nablus, con incursioni a Qusraa sud, Burqa e nei campi profughi di Askar e Jenin, dove è stata dichiarata una “zona militare chiusa” e ordinata l’evacuazione di 15 abitazioni.
Gaza, raid dell’IDF a Rafah, uccisi cinque militanti di Hamas
Sempre nella giornata di ieri, l’esercito israeliano (IDF) ha condotto un raid aereo nel sud della Striscia di Gaza, nel settore di Rafah, con l’obiettivo di neutralizzare una minaccia imminente rappresentata da cinque terroristi usciti da un tunnel nella zona orientale sotto il controllo israeliano. L’IDF ha dichiarato che i militanti si stavano avvicinando alle truppe israeliane, giustificando così l’intervento aereo. A Rafah, secondo l’esercito israeliano, restano asserragliati circa 150 miliziani di Hamas.
La situazione resta quindi estremamente volatile, con raid israeliani che proseguono sia nella Striscia di Gaza sia in Cisgiordania, mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi del conflitto.






