In un contesto di conflitto protratto da oltre venti mesi tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas, le trattative per un cessate il fuoco si sono intensificate nelle ultime ore, come riportato da un alto funzionario di Hamas all’agenzia AFP
Negoziati in corso tra Hamas e mediatori regionali
Taher al-Nounou, esponente di rilievo di Hamas, ha dichiarato che i contatti con i mediatori egiziani e qatarioti non si sono mai interrotti e hanno subito un’accelerazione nelle ultime ore. Questi negoziati rappresentano uno degli ultimi sforzi diplomatici per ridurre l’escalation del conflitto che ha causato una grave crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e tensioni crescenti nella regione.
Parallelamente, la guerra si estende anche al Libano, dove sono stati registrati recenti incidenti che vedono coinvolti militari israeliani e la missione di pace dell’Unifil. Due carri armati israeliani hanno fatto irruzione in una postazione dell’Unifil nel sud del Libano, ferendo 15 caschi blu; l’esercito israeliano ha definito l’episodio un “errore” dovuto al fuoco nemico. Inoltre, un drone lanciato da Hezbollah nel nord di Israele ha provocato quattro morti e oltre 60 feriti, mentre raid israeliani nella Striscia di Gaza hanno causato la morte di almeno cinque bambini e 18 persone in un attacco contro un alloggio scolastico nel campo profughi di Nuseirat.
Il peso della diplomazia internazionale e le tensioni nel Medio Oriente
In risposta agli attacchi contro la missione Unifil, la premier italiana Giorgia Meloni ha definito inaccettabili le azioni dell’Idf, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha avvertito che tali attacchi potrebbero configurare crimini di guerra. L’Unione Europea ha espresso grave preoccupazione per l’escalation lungo la Linea Blu e ha condannato ogni violazione contro le forze di pace Onu.
Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato l’Iran a sostenere una de-escalation del conflitto, sottolineando la responsabilità di Teheran nell’influenzare i gruppi destabilizzanti come Hezbollah. Le tensioni regionali si mantengono elevate, con operazioni militari israeliane che colpiscono obiettivi di Hezbollah in Libano e la persistente minaccia dei razzi e droni contro il territorio israeliano.
I negoziati in corso, pur in un quadro di forte conflittualità, rappresentano un tentativo di trovare una via diplomatica che possa portare a una tregua, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto di questa guerra che si protrae senza soluzione di continuità.






