Roma, 23 settembre 2025 – In occasione dell’assemblea pubblica “Contro il genocidio a Gaza, guerre e riarmo. Che fare?”, il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi ha espresso un giudizio critico ma comunque positivo sulla mozione proposta dal Governo italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina, annunciata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’Assemblea ONU.
Parisi sulla mozione del Governo: “Debole ma meglio di niente”

Parisi ha definito la proposta del Governo una misura “relativamente debole ma sempre meglio di niente”, auspicando che il testo sia stato influenzato dalle numerose manifestazioni di protesta che hanno attraversato l’Italia nei giorni scorsi. La mozione, come dichiarato dalla premier Meloni, prevede il riconoscimento dello Stato palestinese condizionato alla liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e all’esclusione futura del gruppo dal governo palestinese.
Il fisico romano, noto anche per il suo impegno civile, ha ribadito la necessità di un intervento più deciso sulla crisi di Gaza: “Bisogna fare pressioni più forti su Israele e rimettere in moto le corti penali internazionali, attualmente bloccate anche per le sanzioni americane. Non si può accettare che uno Stato imponga sanzioni alla Corte Penale Internazionale, altrimenti che fine fa il diritto internazionale?”.
Solidarietà a Francesca Albanese e riflessioni sul diritto di opinione
Nel corso dell’assemblea, Parisi ha espresso anche la sua solidarietà nei confronti di Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i diritti nei territori palestinesi, vittima di sanzioni amministrative da parte di uno Stato estero per le sue opinioni. Parisi ha definito la situazione un “assoluto scandalo” e ha lanciato un monito sulla tutela dello Stato di diritto: “Se le opinioni possono essere punite da atti amministrativi e non giudiziari, finisce lo Stato di diritto”.
Sulle manifestazioni che hanno coinvolto molte città italiane nel fine settimana, il Nobel è stato netto nel giudizio: “Sono state una grande cosa, un’espressione di partecipazione ampia e importante. I problemi avvenuti a Milano sono marginali e non devono essere ingigantiti”.
Infine, sul dibattito in corso sull’uso del termine “genocidio” per descrivere l’offensiva israeliana su Gaza, Parisi ha precisato che si tratta di una questione tecnico-giuridica, ma senza dubbi sulla gravità dei fatti: “Si tratta certamente di crimini di guerra e contro l’umanità gravissimi. I giuristi internazionali sostengono che sia genocidio, come quello in Jugoslavia che ha portato a condanne dopo 10.000 morti. Non sono nella posizione di contraddire i giuristi”.
Giorgio Parisi, nato a Roma nel 1948, è un fisico teorico insignito nel 2021 del Premio Nobel per la Fisica per i suoi studi sui sistemi complessi. È stato presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 2018 al 2021 ed è noto anche per il suo impegno nella divulgazione scientifica e nelle questioni sociali, come dimostra la sua partecipazione attiva nella manifestazione nazionale contro il genocidio a Gaza e il riarmo europeo del giugno 2025.
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dal 2022 e prima donna a ricoprire tale incarico nella storia dell’Italia, guida il Governo italiano che ha recentemente annunciato la mozione a sostegno del riconoscimento dello Stato di Palestina, una decisione che sta suscitando ampio dibattito politico e sociale nel Paese.






