Si registrano sviluppi diplomatici legati alla crisi a Gaza. Secondo Channel 12, i mediatori del Qatar ritengono possibile raggiungere un accordo entro venerdì per avviare la liberazione degli ostaggi già la settimana successiva. I negoziati si concentrano sui nomi dei detenuti palestinesi da includere nello scambio, e le trattative su questo punto sarebbero ancora in corso.
Gaza, Hamas sospende pagamenti per detenuti palestinesi
L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha sospeso i pagamenti destinati alle famiglie di sette detenuti palestinesi affiliati a Hamas e alla Jihad Islamica, attualmente in prigione in Israele. Lo ha annunciato Hamas, senza precisare la data della decisione. Tra i detenuti coinvolti figurano figure di spicco come Abbas al-Sayed, responsabile dell’attentato al Park Hotel del 2002 durante la Seconda Intifada, Jamal Abu al-Hija, importante dirigente di Hamas in Cisgiordania, e Bilal Barghouti, organizzatore dell’attentato al ristorante Sbarro del 2003. Tutti stanno scontando condanne all’ergastolo.
La sospensione dei pagamenti conferma che l’Anp ha completato la creazione di un nuovo programma di welfare, sostituendo la precedente politica di sovvenzioni alle famiglie dei cosiddetti “martiri”, oggetto di forti critiche da parte di Israele e di diversi Paesi occidentali.
Reazioni internazionali
Sul piano internazionale, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha definito il piano in 20 punti proposto dal presidente statunitense Donald Trump per Gaza “la migliore cosa sul tavolo ora”. Lavrov ha precisato che il piano riguarda solo Gaza, escludendo la Cisgiordania, ma lo considera il progetto più realistico e accettabile sia per gli arabi sia per Israele.
Da parte israeliana, fonti citate da Yedioth Ahronoth parlano di “vero ottimismo” sulla possibilità di un’intesa imminente, pur invitando alla cautela. Israele e Stati Uniti mirano a chiudere l’accordo entro la settimana, con un cessate il fuoco e l’avvio della liberazione degli ostaggi già nei prossimi giorni.






