Di nuovo morti e feriti in centro di aiuti a Gaza: i militari israeliani avrebbero sparato sulla folla durante la distribuzione dei beni
Un grave episodio di violenza si è verificato oggi nella Striscia di Gaza, precisamente nella zona del corridoio di Netzarim, nel cuore della regione. Secondo quanto riportano i media locali, undici persone sono state uccise e oltre settanta ferite da colpi di arma da fuoco israeliani mentre attendevano la distribuzione di aiuti umanitari.
L’attacco al centro di distribuzione degli aiuti a Gaza
L’episodio è avvenuto in prossimità di un centro di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), organizzazione impegnata nell’assistenza umanitaria nella Striscia. Tuttavia, non è ancora chiaro se i colpi siano stati sparati all’interno o nei pressi del centro. Al momento non sono stati diffusi filmati che documentino l’accaduto, e l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) non ha rilasciato alcun commento ufficiale in merito.
La GHF, che riceve sostegno sia da Israele che dagli Stati Uniti, è nota perché i suoi centri di distribuzione sono spesso al centro di incidenti con esiti tragici. Il contesto resta quindi estremamente teso e caratterizzato da una situazione di forte conflitto, con frequenti episodi di violenza che coinvolgono civili inermi.
Contesto di crescente tensione e crisi umanitaria
L’episodio arriva in un momento di grave crisi nella Striscia di Gaza, dove il conflitto israelo-palestinese ha causato migliaia di vittime. Secondo le autorità sanitarie di Gaza, il numero complessivo dei morti a causa dei raid israeliani è salito drammaticamente, con una percentuale molto alta di donne e bambini tra le vittime. La situazione umanitaria è ulteriormente aggravata dalla difficoltà nell’accesso agli aiuti, nonostante l’apertura di alcuni valichi come quello di Rafah.
Parallelamente, la vita media nella Striscia di Gaza ha subito un drastico calo, con perdite di decine di anni di aspettativa di vita causate dal conflitto e dalle condizioni di vita precarie. La comunità internazionale continua a sollecitare la ripresa del dialogo e un immediato cessate il fuoco per evitare ulteriori tragedie tra la popolazione civile.
La tensione resta altissima anche nel nord di Israele e nelle aree limitrofe, con allarmi e restrizioni ai movimenti civili in risposta a possibili attacchi da parte di gruppi armati. Intanto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato una conferenza stampa nel corso della serata, mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant ha preannunciato un proprio intervento, entrambi attesi per aggiornare la popolazione sugli sviluppi della situazione di sicurezza.






