L’UNICEF avverte che a Gaza non basta la misura della pause umanitarie: servono più corridoi per far passare gli aiuti
L’UNICEF ha accolto con favore la decisione di Israele di attuare pause umanitarie urgenti per facilitare l’accesso e la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza, ma ha sottolineato la necessità di aprire ulteriori corridoi umanitari per rispondere efficacemente alla crisi in atto. Ecco l’appello dell’organizzazione.
La situazione a Gaza: emergenza umanitaria e difficoltà negli aiuti
Nonostante la recente “pausa tattica” annunciata da Israele per permettere l’ingresso di aiuti, la situazione a Gaza resta drammatica. Secondo fonti locali riportate da Al Jazeera, nella sola giornata di oggi si sono registrati almeno 62 morti, di cui 34 persone in fila per il cibo, a testimonianza della gravità della crisi alimentare. Da mesi, la popolazione di Gaza, che supera i due milioni di abitanti, vive in condizioni di grave insicurezza alimentare, con un terzo della popolazione che non mangia da giorni e un aumento delle morti per fame, soprattutto tra i bambini.
Il leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha dichiarato che “non ha senso negoziare quando la gente muore di fame”, sottolineando che la situazione umanitaria rimane critica nonostante i negoziati in corso.
L’appello dell’UNICEF e l’incremento degli aiuti
L’UNICEF ha ricordato che, dall’inizio del conflitto, i bambini sono stati “intrappolati in un incubo”, privati delle condizioni minime per sopravvivere. L’agenzia Onu ha confermato di aver consegnato a Gaza, solo a luglio, 147 camion contenenti forniture nutrizionali essenziali, tra cui alimenti per bambini, latte e biscotti ad alto contenuto energetico. Tuttavia, sottolinea che si può fare molto di più se vengono aperti altri corridoi umanitari per facilitare il passaggio dei convogli.
In parallelo, il Qatar ha inviato 49 camion di aiuti umanitari diretti a Gaza attraverso i valichi di Egitto e Giordania, mentre Giordania ed Emirati Arabi Uniti hanno effettuato lanci aerei con ulteriori rifornimenti. Nonostante questi sforzi, il ministero della Salute di Gaza ha confermato che la malnutrizione continua a causare morti, inclusi bambini.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che, pur continuando le operazioni militari, verranno garantite vie sicure per gli aiuti, dichiarando: “Non ci saranno più scuse per impedire il passaggio di aiuti umanitari”.
L’UNICEF rimane in prima linea per aumentare la distribuzione degli aiuti e chiede un impegno costante per salvare vite umane e tutelare la popolazione più vulnerabile, in particolare i bambini, a rischio di una catastrofe umanitaria senza precedenti.






