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Home Esteri

Gaza, l’ONU: “Nella Striscia le donne rischiano la vita per cercare acqua e cibo”

by Federico Liberi
29 Luglio 2025
La situazione delle donne a Gaza

La situazione delle donne a Gaza | Shutterstock - alanews

A Gaza le donne rischiano la vita ogni giorno per cercare cibo e acqua: ecco l’allarme dell’ONU sulla situazione nella Striscia

Gaza, 29 luglio 2025 – Nel cuore della Striscia di Gaza, la situazione umanitaria si fa ogni giorno più drammatica, con donne e bambini costretti a scelte disperate per sopravvivere. Secondo le ultime dichiarazioni di Sima Bahous, Direttore Esecutivo di UN Women, le donne e le ragazze si trovano davanti all’orribile dilemma di morire di fame nei rifugi o rischiare la vita cercando cibo e acqua in una realtà sempre più letale.

A Gaza una crisi umanitaria senza precedenti

Le condizioni a Gaza sono catastrofiche: le famiglie sono ridotte a mangiare foglie, resti di cibo contaminati dai topi e persino cibo per animali, come testimoniano le denunce di numerose ONG e operatori umanitari sul campo a Rafah. Più di 28.000 donne e ragazze sono state uccise dal 7 ottobre scorso, molte delle quali madri che hanno lasciato indifesi i propri figli. Le donne affrontano gravidanze senza cibo e parti ad alto rischio, spesso senza accesso ad acqua potabile o cure mediche adeguate.

L’ONU e le organizzazioni umanitarie si appellano a un immediato cessate il fuoco e a un accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari per fermare questa tragedia. Le forniture essenziali sono bloccate o negate, aggravando una situazione già al limite della carestia. Il blocco israeliano impedisce l’ingresso di cibo, acqua e medicinali, mentre i pochi punti di distribuzione controllati dai militari sono diventati teatro di violenze mortali: oltre 500 persone sono state uccise e quasi 4.000 ferite nel disperato tentativo di accedere agli aiuti.

La richiesta delle Nazioni Unite e delle ONG

UN Women ha ribadito la necessità di un accesso illimitato all’assistenza umanitaria su larga scala, il rilascio di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco permanente che possa condurre a una pace sostenibile. Le organizzazioni umanitarie denunciano inoltre la distruzione delle infrastrutture civili, che ha portato al collasso dei servizi essenziali come acqua, elettricità e assistenza sanitaria, elementi vitali per la sopravvivenza della popolazione.

L’agenzia internazionale sottolinea che senza un intervento deciso e immediato, la fame e la violenza continueranno a mietere vittime tra i civili più vulnerabili, in particolare tra i bambini. La comunità internazionale è chiamata a rispondere con urgenza per evitare un ulteriore peggioramento di questa emergenza umanitaria senza precedenti.

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