Tel Aviv, 9 settembre 2025 – Per la prima volta nella storia del conflitto, l’esercito israeliano (IDF) ha ordinato l’evacuazione generale di tutti i residenti di Gaza City. L’ordine è stato diffuso attraverso volantini e messaggi sui cellulari, accompagnato da un appello a utilizzare la strada Al-Rashid in direzione della zona umanitaria di Al-Mawasi, a sud, per mettersi in salvo.
L’ordine di evacuazione di Gaza City, le condizioni sul terreno
L’IDF ha esteso l’ordine di evacuazione a tutte le aree di Gaza City, dalla città Vecchia al quartiere Tuffah fino al mare a ovest. Il portavoce militare in lingua araba ha sottolineato che l’esercito è determinato a sconfiggere Hamas operando con grande fermezza nella città. L’avviso include anche un numero di telefono per segnalare posti di blocco o tentativi di ostacolare l’evacuazione da parte di Hamas, che secondo l’IDF tiene prigionieri tra gli 8 e i 10 ostaggi nella città.
Le autorità israeliane hanno anche pubblicato mappe con 19 zone contrassegnate in blu verso le quali la popolazione è invitata a spostarsi. Tuttavia, un’analisi indipendente ha evidenziato che molte di queste aree sono parzialmente o totalmente designate come zone vietate ai civili a causa delle operazioni militari in corso a Gaza. Le organizzazioni umanitarie mettono in guardia contro un potenziale disastro umanitario, visto che le aree disponibili per il trasferimento sono insufficienti e in molti casi inadatte ad accogliere decine di migliaia di sfollati, con spazi medi individuali estremamente ridotti e infrastrutture carenti.
Criticità umanitarie e costi dell’evacuazione
La popolazione civile, già duramente provata dai conflitti e dal blocco economico, si trova ora di fronte a enormi difficoltà logistiche ed economiche per lasciare le proprie case. I costi stimati per una famiglia per il trasferimento e l’allestimento di un nuovo rifugio si aggirano intorno a 12.500 shekel (circa 3.700 dollari), includendo trasporto, telefonia e tende, cifre proibitive per la maggior parte degli abitanti. Molti riferiscono di preferire dormire tra le rovine o per strada, poiché non dispongono di alternative adeguate.
L’ONU ha espresso serie preoccupazioni per la sicurezza e le condizioni di vita di queste popolazioni, in particolare per l’impatto catastrofico che un’evacuazione forzata potrebbe avere sul già fragile tessuto umano e sociale di Gaza. Nel frattempo, le tensioni crescono anche per il timore che gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas siano stati trasferiti proprio a Gaza City, complicando ulteriormente la situazione sul terreno.
L’ordine di evacuazione rappresenta un momento cruciale nell’attuale escalation militare, con l’IDF pronta a consolidare il controllo sulla città, mentre si moltiplicano appelli internazionali per una soluzione che ponga fine al conflitto e alle sofferenze della popolazione civile.






