Gaza City si presenta ormai quasi completamente svuotata, con circa 900mila palestinesi evacuati secondo le ultime stime diffuse dall’IDF (Israel Defense Forces). La notizia, riportata dal Times of Israel, conferma un esodo massiccio in seguito agli ordini impartiti dall’esercito israeliano ai civili di lasciare la zona e spostarsi verso il sud della Striscia di Gaza, in una zona umanitaria designata da Israele.
L’evacuazione di Gaza City
Prima dell’inizio della grande offensiva militare dell’IDF, Gaza City contava circa un milione di abitanti palestinesi. Il mese scorso, con l’avanzata delle truppe israeliane, l’ordine di evacuazione ha accelerato il flusso di persone in fuga, con un tasso di abbandono dell’area che è aumentato progressivamente nelle ultime settimane.
Il contesto demografico e umanitario
La popolazione palestinese della Striscia, principalmente di religione musulmana si trova ora in una condizione critica. L’evacuazione forzata di massa comporta gravi implicazioni per la vita civile e per la gestione dell’emergenza umanitaria, già complicata dal blocco economico e dalle difficoltà infrastrutturali che affliggono il territorio.
Nel frattempo, l’Italia ha avviato iniziative concrete a sostegno della popolazione palestinese, come il progetto IUPALS – Italian Universities for Palestinian Students, che offre 97 borse di studio per studenti palestinesi nei territori e in esilio, promuovendo così opportunità di formazione e dialogo internazionale. Il progetto, coordinato dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), rappresenta un contributo importante volto a favorire la crescita culturale e sociale dei giovani palestinesi, nonostante la situazione di conflitto e instabilità nella regione.
Le operazioni militari e le evacuazioni in corso a Gaza City rimangono al centro dell’attenzione internazionale, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto di questa crisi.






