L’agenzia di protezione civile ha riportato 38 vittime a causa di attacchi israeliani e colpi d’arma da fuoco nel territorio palestinese
L’agenzia di protezione civile di Gaza ha riportato un tragico bilancio di 38 morti in seguito a bombardamenti israeliani avvenuti il 21 maggio 2025. Le vittime, tra cui diverse donne e bambini, sono state colpite da attacchi aerei e colpi di artiglieria che hanno interessato diverse aree della Striscia di Gaza, in particolare a Jabalia, nel nord del territorio, dove un solo raid ha causato la morte di 11 persone. Questa escalation di violenza evidenzia la drammatica situazione che affligge la regione, già segnata da anni di conflitto.
La situazione attuale a Gaza
Mohammed al-Mughayyir, portavoce della protezione civile, ha dichiarato che le squadre di soccorso stanno ancora operando sul campo per recuperare i corpi e fornire assistenza a chi è rimasto ferito. Questa escalation segue una serie di scontri che hanno caratterizzato il conflitto israelo-palestinese negli ultimi anni, con un aumento delle tensioni in seguito all’operazione militare israeliana iniziata il 7 ottobre 2023, nota come “Operazione alluvione Al-Aqsa”. Il governo israeliano ha giustificato le sue azioni come misure necessarie per garantire la sicurezza dei propri cittadini, citando il lancio di razzi e le minacce provenienti da Gaza.
Condizioni di vita nella Striscia di Gaza
La Striscia di Gaza, una delle aree più densamente popolate del mondo con circa 590.000 abitanti, è già sotto un pesante blocco economico imposto da Israele e Egitto dal 2007. Le condizioni di vita per i gazesi sono drammatiche, caratterizzate da una grave carenza di risorse, disoccupazione e un sistema sanitario al collasso, ulteriormente aggravato dai continui bombardamenti. Secondo fonti locali, oltre il 50% della popolazione è composta da rifugiati o discendenti di rifugiati palestinesi, costretti a vivere in condizioni precarie.
Reazioni internazionali
Questi eventi hanno suscitato preoccupazioni a livello internazionale, con vari enti umanitari che chiedono un immediato cessate il fuoco e un intervento per garantire la sicurezza dei civili. La comunità internazionale è sotto pressione per intervenire in una crisi che sembra non trovare soluzione, mentre la popolazione di Gaza continua a soffrire in modo inaccettabile. È fondamentale che le voci di chi chiede pace e stabilità siano ascoltate, affinché si possa finalmente porre fine a questo ciclo di violenza e sofferenza.






