Gli abitanti della Striscia di Gaza stanno affrontando l’inverno più rigido e difficile della loro storia recente, denunciato da Amjad Al-Shawa, responsabile della rete di ONG locali, in un’intervista rilasciata ad Al Jazeera. La situazione è particolarmente critica nei quartieri di Gaza City e Zeitun, dove le piogge abbondanti hanno allagato le tende degli sfollati, già in condizioni precarie.
L’emergenza umanitaria nei campi profughi a Gaza
Le condizioni degli sfollati sono definite “catastrofiche”: le tende, spesso vecchie e logore, non riescono a proteggere le famiglie dal freddo e dall’acqua, aggravando la situazione di disagio. Secondo Al-Shawa, solo il 10% del fabbisogno in tende è stato coperto dagli aiuti arrivati finora. Circa 300.000 tende sono ormai inadeguate a resistere a venti e piogge, lasciando vulnerabili soprattutto donne e bambini. Le organizzazioni umanitarie, pur impegnandosi con risorse limitate, forniscono biancheria da letto e beni essenziali, ma la carenza di coperte, materassi invernali e ripari è grave.
L’assenza di meccanismi adeguati, attrezzature e materiali per affrontare la stagione fredda sta creando una “fase difficile e complessa”, che potrebbe tradursi in una crisi sanitaria per la popolazione già colpita da malnutrizione e mancanza di rifornimenti. Le emergenze mediche sono enormi: malattie respiratorie, infezioni da acqua contaminata e il rischio di incidenti causati da bombe inesplose rappresentano minacce costanti, soprattutto per i bambini.
Il contesto politico e la leadership di Amjad Al-Shawa
Parallelamente all’emergenza umanitaria, cresce l’attenzione politica intorno alla figura di Amjad Al-Shawa, indicato come possibile leader di un esecutivo tecnico a Gaza, frutto di un accordo tra Hamas e Fatah raggiunto al Cairo. Pur non confermando ufficialmente la nomina, Al-Shawa si è detto pronto a “servire il popolo” e a lavorare per alleviare le sofferenze e avviare la ricostruzione sotto la supervisione del Consiglio della pace promosso dall’amministrazione Trump.
Il futuro governo tecnico, che dovrà ottenere l’approvazione di Israele e degli Stati Uniti, si inserisce in un quadro di fragile tregua e continue tensioni, con attacchi israeliani che continuano a mietere vittime e ostacolano l’arrivo di aiuti umanitari essenziali.
La popolazione di Gaza, con una densità di oltre 13.000 abitanti per km² e una fascia demografica molto giovane, è alle prese non solo con l’emergenza invernale ma anche con una crisi politica e sociale che richiede urgenti interventi di solidarietà e sostegno medico.






