Tel Aviv, 30 luglio 2025 – Nella Striscia di Gaza, nonostante l’aumento dei lanci di aiuti umanitari da parte di Giordania, Emirati Arabi ed Egitto, gran parte dei pacchi destinati alla popolazione vengono saccheggiati lungo il percorso e venduti sul mercato nero a prezzi esorbitanti. Lo denunciano diverse fonti locali, riportate dalla stampa israeliana, che descrivono una situazione sempre più drammatica e caotica sul terreno.
Saccheggi e mercato nero: il dramma dei camion di aiuti a Gaza
I camion provenienti dai valichi di Zikim e Kerem Shalom sono assaliti da gruppi armati che, per massimizzare il profitto, svuotano i sacchi di farina per fare spazio a beni più redditizi come olio, zucchero e caffè. Secondo le fonti, solo nell’ultima settimana di luglio sono stati derubati 456 camion, un dato in netto aumento rispetto ai 152 della settimana precedente. I prodotti sottratti vengono poi nascosti in magazzini privati e messi in vendita a prezzi fuori controllo.
Channel 12 ha pubblicato la lista dei prezzi fornita da Gaza, dove un litro di olio raggiunge i 250 shekel (circa 64 euro), un chilo di zucchero arriva a costare 400 shekel (oltre 100 euro), mentre il caffè può superare i 500 shekel (128 euro). Anche una banana può arrivare a valere fino a 17 shekel (oltre 4 euro). Le differenze di prezzo riflettono il caos della distribuzione: a Khan Yunis, dove i camion arrivano più facilmente, i prezzi sono relativamente più bassi, mentre a Gaza City e nei campi profughi del centro i saccheggi frequenti e i divieti imposti da Hamas fanno lievitare i costi a livelli record.
Controllo inefficace e responsabilità locali
L’assenza di un sistema efficace di controllo e distribuzione degli aiuti ha consentito a bande e clan armati di appropriarsi delle forniture destinate alla popolazione civile, lasciando migliaia di famiglie senza accesso ai beni di prima necessità. Il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed ha denunciato che più della metà dei camion di aiuti egiziani entrati domenica scorsa nella Striscia sono stati saccheggiati nei pressi dell’asse Morag, tra Rafah e Khan Younis. Su 130 tir, solo 37 sono riusciti a raggiungere i magazzini della Mezzaluna Rossa palestinese e del Comitato egiziano.
Questa situazione si inserisce nel più ampio contesto del controllo di Hamas sulla Striscia di Gaza e del blocco imposto da Israele, che insieme contribuiscono a creare condizioni di estrema difficoltà per la popolazione civile, aggravate dalla penuria e dall’inflazione del mercato nero.






