In attesa del via libera di Israele per entrare nella Striscia di Gaza, una squadra di 81 tecnici turchi specializzati in gestione delle emergenze è pronta a iniziare le operazioni di ricerca dei corpi degli ostaggi. La missione, coordinata dall’Afad, l’agenzia turca per i disastri, è stata inviata da Ankara con l’obiettivo di localizzare i resti dei 19 ostaggi israeliani rapiti da Hamas, il cui gruppo ha dichiarato di non essere in grado di trovarli.
La Turchia invia una squadra a Gaza per cercare i corpi degli ostaggi: la posizione di Israele
I tecnici turchi si trovano attualmente al confine tra Egitto e Gaza, in attesa di ottenere il permesso da parte di Israele per entrare nella Striscia. Secondo un funzionario anonimo del ministero degli Esteri turco, non è ancora chiaro quando Israele concederà l’accesso alla squadra, che inizialmente era stata esclusa in favore di una delegazione qatariota. Fonti di Hamas prevedono che la delegazione turca possa entrare a Gaza entro domenica.
Il compito della squadra Afad è particolarmente delicato e complesso: oltre a fornire aiuti umanitari e supportare il cessate il fuoco, sarà impegnata nella ricerca e nel recupero dei corpi, sia palestinesi sia israeliani, inclusi quelli degli ostaggi che potrebbero essere nascosti sotto le macerie causate dai bombardamenti. Alcuni ostaggi israeliani potrebbero inoltre essere stati travestiti con abiti locali per eludere il rilevamento da parte dei droni israeliani, complicando ulteriormente le operazioni di ricerca.
Tensioni e blocchi sulle consegne degli aiuti
Nonostante il cessate il fuoco persistono le tensioni nella regione. Israele accusa il gruppo palestinese di non aver rispettato l’accordo sulla consegna tempestiva dei corpi, mentre Hamas sostiene di aver restituito tutti quelli recuperati e di essere impegnato nella ricerca degli altri.
Nel frattempo, la Turchia ha nominato Mehmet Gulluoglu, ex capo dell’Afad, come coordinatore per l’invio degli aiuti umanitari a Gaza, con l’obiettivo di rafforzare il supporto sanitario e organizzare le evacuazioni di pazienti. La Turchia prevede inoltre di fornire container per risolvere le emergenze abitative prima dell’arrivo dell’inverno, come sottolineato dal presidente Recep Tayyip Erdogan.
L’ingresso della delegazione turca è parte di una più ampia task force internazionale per il recupero dei corpi degli ostaggi, che vede coinvolti Stati Uniti, Israele, Egitto, Qatar e la Croce Rossa internazionale. Tuttavia, le difficoltà sul terreno e le tensioni politiche continuano a ostacolare il progresso delle operazioni. Hamas ha ribadito che il processo di restituzione dei corpi richiederà ancora tempo, a causa delle condizioni delle aree colpite e delle restrizioni imposte da Israele sui materiali e le attrezzature necessarie per la rimozione delle macerie.






