Sale la tensione a Gaza tra raid, fame e pressioni internazionali: oltre 100 reporter chiedono l’accesso.
Netanyahu al comando: “Se non vuole l’operazione si dimetta”
Secondo quanto riferito da Channel 12, un alto funzionario dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che la decisione di occupare la Striscia di Gaza è stata presa. Lo stesso premier avrebbe intimato al capo dell’Idf, le Forze di difesa israeliane: “Se non vuole l’operazione si dimetta”.
Il funzionario ha spiegato che Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, sottolineando che “se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas”. Secondo quanto riportano alcuni media israeliani, l’ex presidente Donald Trump avrebbe dato il suo assenso all’operazione.
Appello degli ex vertici della sicurezza a Trump: “Fermalo”
In parallelo, oltre 600 ex funzionari della sicurezza israeliana hanno scritto una lettera all’ex presidente Trump, chiedendogli di esercitare pressioni su Netanyahu per porre fine al conflitto in corso nella Striscia.
Intanto, oltre 100 giornalisti hanno firmato una petizione per ottenere l’accesso dei media nella Striscia di Gaza, a oggi ancora interdetto, con l’obiettivo di documentare direttamente le conseguenze del conflitto.
Raid su operatori umanitari e nuove vittime per fame
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno cinque civili sono stati uccisi e altri sette feriti in seguito a un attacco di un drone israeliano che ha colpito un gruppo di operatori umanitari presso la rotonda di Al-Tawam, nel nord della Striscia di Gaza.
In un quadro già estremamente critico, il ministero della Salute di Gaza ha reso noto che altre cinque persone sono morte di fame nelle ultime 24 ore. Hamas, secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, avrebbe indicato come precondizione per tornare al tavolo delle trattative l’ingresso quotidiano di almeno 250 camion di aiuti umanitari nella Striscia.






