La Croce Rossa Internazionale ha ricevuto il corpo di un ostaggio israeliano, consegnato da Hamas nella Striscia di Gaza. L’annuncio è stato diffuso dall’esercito israeliano (IDF) e confermato dall’ufficio del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Il corpo sarebbe appartenente a uno degli ultimi 4 ostaggi rimasti a Gaza.
Consegna del corpo dell’ostaggio a Gaza
Secondo le informazioni ufficiali, la bara contenente il corpo è stata ritirata dalla Croce Rossa a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e trasportata verso un punto di incontro dove è avvenuta la consegna alle truppe israeliane presenti nell’enclave. L’IDF ha comunicato che, una volta ricevuta la bara, verrà ispezionata accuratamente prima di essere drappeggiata con la bandiera israeliana in vista di una breve cerimonia funebre presieduta da un rabbino militare. Successivamente, i resti saranno trasferiti all’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per le operazioni di identificazione e conferma dell’appartenenza all’ostaggio deceduto.
L’annuncio ufficiale segue la dichiarazione di Hamas nel pomeriggio, secondo cui uno dei corpi degli ostaggi sarebbe stato restituito entro le ore 20 locali di Gaza (le 19 in Italia), come parte dell’accordo di pace.
Gli ultimi aggiornamenti
Parallelamente a questa consegna, in Israele si registra un cambio nella gestione dell’emergenza: il ministro della Difesa israeliano, Katz, ha annunciato la revoca della “situazione speciale” nel sud del Paese, attiva dal 7 ottobre 2023 in seguito agli attacchi e alle tensioni con Gaza. Questa revoca, prevista per il 14 novembre, è la prima da oltre due anni e indica una parziale normalizzazione della situazione interna.
Nel frattempo, continuano gli sforzi internazionali per il recupero e il recupero dei corpi degli ostaggi e per il sostegno umanitario nella Striscia di Gaza. L’Egitto ha intensificato le operazioni di sgombero e ricerca, portando mezzi pesanti per liberare le strade e facilitare gli interventi di soccorso. Tuttavia, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi segnala che Israele continua a limitare l’accesso degli aiuti umanitari e del personale internazionale all’interno dell’enclave.






