Kaja Kallas annuncia un’importante novità per Gaza: l’UE ha stretto un accordo con Israele per i nuovi aiuti nella Striscia
L’Unione Europea ha annunciato un importante accordo con Israele per ampliare l’accesso umanitario nella Striscia di Gaza, duramente colpita dalla crisi umanitaria in corso. Lo ha reso noto oggi l’alto rappresentante UE, Kaja Kallas, sottolineando come l’intesa preveda l’apertura di nuovi valichi di accesso, il passaggio di aiuti e camion carichi di generi alimentari, oltre alla riparazione delle infrastrutture vitali e alla protezione degli operatori umanitari.
L’accordo UE-Israele per Gaza: nuove aperture e aiuti
Secondo quanto dichiarato da Kallas, l’accordo firmato oggi rappresenta un passo fondamentale per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza, dove la situazione umanitaria rimane “terribile” e caratterizzata da un numero “inaccettabile” di vittime civili e livelli di fame estremi. L’intesa prevede, inoltre, che Israele garantisca l’applicazione di tutte le misure concordate, compresa la piena apertura dei valichi di frontiera, elemento essenziale per l’ingresso degli aiuti umanitari.
Il Consiglio europeo, durante un vertice tenutosi lo scorso 26 giugno, aveva già espresso la sua ferma posizione chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, oltre alla revoca totale del blocco imposto su Gaza, per far fronte alla crisi umanitaria. Queste richieste riflettono il crescente impegno della Ue nel sostenere la popolazione palestinese e nel promuovere la stabilità nella regione.
La crisi umanitaria a Gaza: dati e impatto sulla popolazione
La Striscia di Gaza è uno dei territori più densamente popolati e afflitti da conflitti prolungati. Negli ultimi mesi, i dati raccolti indicano una drammatica riduzione della speranza di vita nella regione, con stime che evidenziano una perdita di oltre 30 anni nel periodo ottobre 2023 – settembre 2024, a causa delle violenze e del blocco umanitario. Le infrastrutture essenziali sono state pesantemente danneggiate, e l’accesso alle risorse di base come acqua potabile e cibo è gravemente compromesso.
L’accordo raggiunto oggi rappresenta quindi un tentativo concreto di migliorare la situazione, in un contesto dove l’Unione Europea sta anche valutando possibili revisioni degli accordi di partenariato con Israele, a seguito delle tensioni e delle divergenze emerse tra i Paesi membri sul tema. Resta alta l’attenzione internazionale sulla necessità di un intervento umanitario efficace e di una soluzione politica negoziata per il conflitto israelo-palestinese.






