L’agenzia di stampa palestinese Wafa presenta un quadro drammatico delle ultime 24 ore a Gaza: 103 morti e 219 feriti nei raid israeliani
Un nuovo drammatico aggiornamento giunge dalla Striscia di Gaza, teatro di un conflitto ormai senza sosta che continua a mietere vittime tra la popolazione civile. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali di Gaza 103 morti e 219 feriti, a conferma dell’intensificarsi delle violenze nella regione.
Continuano le violenze nella Striscia di Gaza: oltre 56.000 morti dall’inizio del conflitto
Il bilancio complessivo delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto la cifra allarmante di 56.259 morti dall’inizio della guerra, mentre le persone rimaste ferite sono oltre 132.458. Fonti mediche locali hanno specificato che, a partire dal 18 marzo 2025, data in cui l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha intensificato i bombardamenti su Gaza, sono stati registrati 5.936 civili uccisi e 20.417 feriti. Questi numeri sottolineano il pesante tributo pagato dalla popolazione civile in questa fase del conflitto.
Le operazioni militari israeliane, sostenute da una forza armata altamente tecnologica e numericamente superiore, continuano a colpire varie aree della Striscia, nonostante le richieste internazionali di un immediato cessate il fuoco. L’IDF, con i suoi 176.500 effettivi e 445.000 riservisti, dispone di un arsenale avanzato, comprensivo di missili, carri armati Merkava e sofisticati sistemi di difesa come la “Cupola di Ferro”. Dall’altra parte, le milizie palestinesi, tra cui Hamas e la Jihad Islamica, usano razzi artigianali e armi fornite da alleati esterni, creando una situazione di continuo scontro armato.
Emergenza umanitaria e impatto sulla popolazione
La situazione umanitaria a Gaza è drammatica, aggravata dal lungo blocco e dai ripetuti attacchi aerei che colpiscono non solo obiettivi militari ma anche abitazioni civili. Nel corso del conflitto, sono state segnalate numerose vittime tra donne e bambini, mentre molte persone restano intrappolate sotto le macerie di edifici distrutti. La popolazione, stimata in circa 590.000 abitanti nella sola città di Gaza, vive ormai in condizioni di estrema precarietà, con accesso limitato a risorse essenziali come acqua potabile e assistenza medica.
Gli ultimi dati confermano che il conflitto ha causato una drastica riduzione dell’aspettativa di vita nella Striscia, con perdite stimate superiori ai 30 anni nei primi dodici mesi di guerra, come riportato da studi recenti. Questa crisi umanitaria si somma alle tensioni politiche e militari che caratterizzano da decenni la regione, rendendo sempre più urgente un intervento internazionale per fermare la spirale di violenza e sofferenza.






