Secondo le stime dell’ONU a Gaza, dal 7 ottobre 2023, sarebbero morti circa 15.000 studenti: i dati diffusi dalle Nazionu Unite
L’ONU ha reso noto un bilancio drammatico sulla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, dove più di 15.000 studenti sono stati uccisi dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, secondo un rapporto aggiornato delle autorità educative palestinesi e dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).
L’impatto devastante sulla popolazione studentesca e sul personale educativo a Gaza
Il rapporto, basato su un conteggio effettuato al 1° luglio, indica che almeno 15.811 studenti e 703 membri del personale educativo sono stati uccisi, mentre altri 23.612 studenti e 315 membri del personale sono rimasti feriti, molti con traumi fisici e psicologici irreversibili. L’ONU sottolinea come tali cifre dimostrino l’“impatto devastante” dell’attuale crisi sul settore dell’istruzione, compromettendo gravemente gli sforzi per mantenere ambienti di apprendimento sicuri per i bambini.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) ha stimato che oltre 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti da ottobre 2023, data di inizio dei combattimenti. Nel solo periodo tra il 22 giugno e il 5 luglio, sono stati registrati 14 attacchi contro scuole, interessando undici istituti pubblici e tre scuole gestite dall’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA). Questi bombardamenti hanno causato vittime tra i civili sfollati che avevano cercato rifugio negli edifici scolastici, oltre a provocare la sospensione di oltre 40 spazi di apprendimento temporanei, supportati da 447 insegnanti e frequentati da circa 15.000 studenti.
Crisi delle infrastrutture e condizioni di vita insostenibili
L’ONU segnala inoltre che la grave carenza di carburante a Gaza continua a ostacolare le attività educative, così come la mancanza di acqua potabile nei centri di apprendimento e nelle tende utilizzate dagli sfollati. Le frequenti interruzioni della connettività internet limitano inoltre le possibilità di apprendimento a distanza per i bambini.
Parallelamente, l’organizzazione Save the Children ha lanciato un allarme sulla situazione umanitaria, evidenziando che quasi un milione di bambini a Gaza rischia la fame, le malattie e la morte a causa del blocco totale imposto da Israele sull’ingresso di aiuti umanitari. Secondo l’ong, molte famiglie sono costrette a ricorrere a cibo non adatto al consumo umano, tra cui mangime per animali e farina contaminata, mentre oltre 4.500 bambini necessitano di evacuazione medica urgente.
Le testimonianze raccolte descrivono un quadro drammatico di sofferenza: bambini malnutriti, orfani e sfollati, che vivono in condizioni di estrema precarietà e con poche speranze di ripresa. L’istruzione, pilastro per il futuro della popolazione palestinese, è ormai gravemente compromessa.






