Khalil al-Hayya, capo di Hamas nella Striscia di Gaza, ha ribadito oggi in un discorso televisivo trasmesso dall’emittente Al-Aqsa che il gruppo militante ha un diritto legittimo a detenere armi, diritto che deve essere riconosciuto e rispettato in ogni proposta riguardante le prossime fasi del cessate il fuoco nella regione.
Hamas rivendica il diritto alle armi: “Legittimità garantita dal diritto internazionale”
Nel suo intervento, al-Hayya ha sottolineato che la resistenza armata e il possesso di armi sono diritti legittimi, sanciti dal diritto internazionale, strettamente collegati alla creazione di uno Stato palestinese indipendente. Il leader di Hamas ha espresso la disponibilità del gruppo a valutare proposte che salvaguardino questo diritto, garantendo al contempo il percorso verso la nascita dello Stato palestinese.
Questa posizione arriva in un momento di grande tensione, dopo che nei giorni scorsi l’esercito israeliano ha condotto un raid mirato a Gaza City denominato “Ultima cena”, in cui è stato ucciso Raad Saad, comandante militare di Hamas e figura chiave nella produzione di armi del gruppo. Le Forze di Difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato che Saad era uno degli artefici dell’attacco del 7 ottobre 2023, evento che ha scatenato la guerra ancora in corso tra Israele e Hamas. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno confermato che l’eliminazione di Saad è stata una risposta diretta al ferimento di due soldati israeliani in un attacco con ordigno esplosivo nel sud di Gaza, definendo le azioni di Saad una “palese violazione” del cessate il fuoco.
Il contesto attuale: tensioni e piani internazionali per Gaza
Intanto, sul piano internazionale, gli Stati Uniti stanno coordinando la creazione di una forza multinazionale di stabilizzazione per la Striscia di Gaza, con una possibile composizione di circa 10.000 soldati provenienti da oltre 25 paesi, tra cui anche l’Italia, come parte di un piano per la sicurezza e la ricostruzione post-conflitto. La conferenza per definire la formazione della forza si terrà martedì 16 dicembre a Doha, con la partecipazione di rappresentanti di numerosi Paesi partner.
Nelle ultime settimane, la situazione sul terreno resta estremamente complessa, con continui scontri e accuse reciproche di violazioni del cessate il fuoco tra Israele e Hamas. La popolazione civile di Gaza continua a soffrire gravemente a causa del conflitto, con oltre il 90% degli abitanti sfollati e condizioni di vita drammatiche aggravate dalle interruzioni di elettricità, acqua e forniture essenziali.






