Il Cairo, 18 agosto 2025 – I negoziatori di Hamas al Cairo hanno ricevuto una nuova proposta per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che prevede una tregua di 60 giorni e il rilascio degli ostaggi in due tranche, come riferito da un funzionario palestinese all’AFP. L’accordo si configura come un quadro per avviare negoziati su un cessate il fuoco permanente, ma il movimento islamista sta ancora valutando la proposta attraverso consultazioni interne con i propri leader e con quelli delle altre fazioni palestinesi.
La proposta di tregua e le reazioni di Hamas
La nuova proposta, mediata principalmente dall’Egitto con il coinvolgimento di Qatar e Stati Uniti, mira a un accordo globale per fermare le ostilità e garantire il rilascio immediato degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia. Fonti palestinesi vicine al dossier hanno confermato che i mediatori stanno elaborando diverse idee, tra cui una tregua iniziale di due mesi seguita da negoziati a lungo termine. Tuttavia, un funzionario di Hamas ha precisato che il gruppo non ha ancora formalmente ricevuto l’offerta e ha sottolineato che la disponibilità ad accettare un accordo dipenderà dalla fine del blocco israeliano e dal cessare delle operazioni militari, che definisce “genocidio”.
La situazione umanitaria e gli attacchi recenti
Nel frattempo, la situazione nella Striscia di Gaza resta drammatica: il ministero della Salute, gestito da Hamas, ha segnalato la morte di cinque palestinesi per malnutrizione nelle ultime 24 ore, portando a 263 il totale delle vittime dovute alla fame dall’inizio del conflitto, tra cui 112 bambini. La popolazione, che supera i 590 mila abitanti nel solo capoluogo, è sottoposta a un blocco che limita fortemente l’accesso a cibo, acqua e medicinali.
Parallelamente, sono proseguiti i raid israeliani, con almeno otto morti, tra cui cinque bambini, a Khan Younis durante la festività di Eid al-Fitr. Israele ha confermato di aver ricevuto la proposta di tregua e di aver avanzato una controproposta, ma i dettagli delle trattative rimangono riservati. La comunità internazionale, inclusa l’Unione Europea, continua a spingere per il mantenimento della tregua e per un aumento degli aiuti umanitari, mentre la guerra tra Israele e Hamas prosegue senza un accordo definitivo.






