Tel Aviv, 31 luglio 2025 – In un contesto di guerra che dura ormai da più di 20 mesi e con un bilancio drammatico di morti e feriti che continuano a salire, Hamas ha dichiarato la propria disponibilità a risolvere la questione degli ostaggi detenuti a Gaza nell’ambito di un accordo di cessate il fuoco. A riportare la notizia sono i media israeliani che citano Reuters. L’organizzazione palestinese sottolinea però che la resistenza non si fermerà finché non cesserà l’occupazione israeliana.
L’accordo di tregua e il rilascio degli ostaggi
L’intesa tra Israele e Hamas è ancora lontana, ma l’incontro di oggi tra Witkoff e Netanyahu, insieme al passo in avanti fatto da Hamas per la liberazione degli ostaggi, potrebbe portare presto a dei progressi nei colloqui.
Il contesto umanitario e la reazione internazionale
La situazione nella Striscia di Gaza resta critica: oltre l’85% delle infrastrutture è distrutto e la popolazione civile vive in condizioni drammatiche. La commissaria Ue alla Gestione delle crisi Hadja Lahbib ha sottolineato l’importanza che il cessate il fuoco si traduca in fatti concreti, garantendo il rilascio degli ostaggi e un accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari. L’Unione Europea ha stanziato un pacchetto di aiuti da 120 milioni di euro e attende l’ingresso di 600 camion di rifornimenti a Gaza.
Israele, da parte sua, ha annunciato una riduzione dei bombardamenti nella Striscia a partire dalla sera di venerdì, come parte dell’accordo. Tuttavia, l’attuazione della tregua è stata rimandata di un giorno a causa di difficoltà politiche interne e della necessità di completare le votazioni governative.
L’amministrazione statunitense, tramite il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby, si è detta ottimista sulla partenza imminente del cessate il fuoco, pur ribadendo il sostegno a Israele nel caso di violazioni dell’accordo da parte di Hamas. Il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Mike Waltz, ha infatti dichiarato che gli Stati Uniti appoggeranno Israele se Hamas non rispetterà i termini.
La situazione resta dunque estremamente tesa, con la comunità internazionale vigile sull’attuazione dell’intesa e sulle condizioni della popolazione civile di Gaza, mentre le trattative per la pace continuano.






