Gaza, 8 ottobre 2025 – Un nuovo documentario offre uno sguardo intenso e realistico sulla vita dei giornalisti dell’AFP nella Striscia di Gaza durante l’offensiva israeliana, raccontando attraverso le loro immagini la devastazione e la sofferenza vissute nel conflitto. Il film, intitolato “Inside Gaza”, è stato realizzato dalla giornalista indipendente e regista francese Hélène Lam Trong e sarà proiettato giovedì in occasione del prestigioso premio Bayeux dedicato ai reporter di guerra.
La testimonianza diretta dei giornalisti AFP nella Striscia di Gaza
Il documentario segue le vicende quotidiane di sei dei sette giornalisti permanenti dell’AFP presenti sul territorio dopo il 7 ottobre 2023, data in cui l’attacco di Hamas in Israele ha causato oltre 1.200 vittime, secondo un conteggio AFP basato su dati ufficiali israeliani. A questi eventi è seguita l’offensiva israeliana, che ha provocato più di 67.000 morti, secondo le cifre del ministero della salute di Gaza, gestito da Hamas, e ritenute affidabili dalle Nazioni Unite.
“Inside Gaza” si basa quasi esclusivamente su immagini catturate dagli stessi giornalisti dell’AFP, che documentano giorno dopo giorno la tragedia e la distruzione, spesso a costo di enormi rischi personali. Come spiega Lam Trong, il film intende mostrare la realtà del lavoro giornalistico sul campo: “Volevo spiegare cosa significhi questa professione, che si svolge principalmente nei luoghi del conflitto”.
Il racconto si sofferma anche sulle difficoltà quotidiane per i reporter, costretti a lavorare in un contesto in cui Israele vieta l’ingresso di giornalisti stranieri nella Striscia di Gaza. Circondati da bambini feriti o sotto shock, da corpi avvolti in sudari o sepolti tra le macerie, i cronisti affrontano una realtà devastante senza tregua.
Minacce e tentativi di delegittimazione
Il documentario evidenzia anche le difficoltà affrontate dai giornalisti in termini di credibilità e sicurezza. Mohammed Abed, reporter AFP, ricorda come alcuni media occidentali abbiano richiesto prove per confermare la morte di un bambino ritratto in una fotografia scattata da lui, dopo che gruppi filo-israeliani avevano sostenuto che l’immagine mostrava una bambola e non un bambino reale.
Lam Trong sottolinea: “Abbiamo raramente visto un tale livello di messa in discussione delle informazioni fornite da giornalisti esperti. I giornalisti palestinesi, in particolare, affrontano il massimo livello di sfiducia da parte dei media“.
Nonostante le pressioni e le campagne di delegittimazione, i reporter di AFP hanno mantenuto il rigore professionale, come confermato dalla regista che ha realizzato approfondite interviste con loro dopo il loro rientro da Gaza, avvenuto tra febbraio e aprile 2024. Attualmente, i sette giornalisti e le loro famiglie vivono in Doha, Il Cairo e Londra, affrontando le conseguenze del disturbo post-traumatico da stress.
Secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti e Reporters Without Borders, circa 300 giornalisti sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto, a testimonianza della pericolosità del lavoro di cronaca in questa regione.
Un impegno per il riconoscimento e la verità
Il documentario, co-prodotto dall’unità documentaristica di AFP Factstory insieme a Arte e RTBF, si propone di stimolare una riflessione sul ruolo del giornalismo in scenari di guerra, dove la professione è sempre più sotto minaccia. Yann Ollivier, produttore del film e responsabile dell’unità documentaristica di Factstory, ha dichiarato: “Spero che chi sostiene che non ci siano giornalisti a Gaza, dopo aver visto questo film, riconoscerà invece la presenza di professionisti che rispettano l’etica del giornalismo basato sui fatti“.
“Inside Gaza” sarà trasmesso sul canale televisivo franco-tedesco Arte il 2 dicembre 2025, offrendo così al pubblico internazionale la possibilità di comprendere le sfide e i rischi affrontati dai giornalisti in una delle aree più conflittuali del mondo.
Il documentario non solo documenta le atrocità e la distruzione nella Striscia di Gaza, ma rappresenta anche un tributo al coraggio e alla dedizione di chi, nonostante le difficoltà e le minacce, continua a testimoniare la realtà per mantenere viva la verità e l’informazione.






