Gaza City, 25 agosto 2025 – Un nuovo, tragico episodio si è consumato questa mattina nella Striscia di Gaza: l’ospedale Nasser di Khan Yunis è stato colpito durante un raid aereo condotto dall’Esercito israeliano (IDF), causando la morte di almeno 20 persone. Tra le vittime ci sono anche diversi giornalisti, confermando ancora una volta il prezzo altissimo pagato dai reporter impegnati a documentare il conflitto in corso.
Raid sull’ospedale Nasser: 20 morti, tra cui 5 giornalisti
Secondo quanto riportato dalla Protezione Civile di Gaza, tra le vittime dell’attacco all’ospedale Nasser si contano cinque giornalisti, oltre a personale sanitario, pazienti e membri della protezione civile. Il portavoce Mahmud Bassal ha precisato che il bilancio provvisorio parla di 20 morti e decine di feriti, con gravi ripercussioni sul funzionamento del reparto operatorio, ora paralizzato. L’attacco ha scatenato panico e caos, privando numerosi pazienti delle cure indispensabili.
Tra i giornalisti uccisi vi sono figure di rilievo internazionale: il fotografo di Reuters Hossam al-Masri, il reporter Moaz Abu Taha, il fotoreporter di Al Jazeera Mohammed Salama e la giornalista freelance Mariam Abu Dagga, che collaborava con testate come l’Independent Arabic e l’Associated Press. Quest’ultima, Mariam Dagga, era nota per il suo impegno nel raccontare la difficile condizione dei bambini affamati e malnutriti nella Striscia di Gaza.
Reuters ha espresso profondo sgomento per la perdita del collaboratore al-Masri e ha confermato il ferimento di un altro reporter, Hatem Khaled, per cui sta richiedendo urgente assistenza medica alle autorità israeliane e di Gaza. L’Associated Press ha definito la morte di Mariam Dagga un evento scioccante, sottolineando il costante impegno per la sicurezza dei propri giornalisti sul campo.
Accuse e repliche nel contesto del conflitto israelo-palestinese
Il movimento di Hamas ha definito l’attacco all’ospedale Nasser un crimine di guerra aggravato, descrivendolo come parte di una guerra genocida israeliana contro Gaza. In una dichiarazione ufficiale, Hamas ha condannato gli attacchi contro strutture e gruppi protetti dal diritto internazionale e ha esortato la comunità internazionale, nonché i leader arabi e islamici, a esercitare pressioni sugli alleati di Israele per fermare l’offensiva e prevenire quello che definiscono uno sterminio sistematico.
Da parte sua, Israele ha negato le accuse di violazione del diritto internazionale, rimarcando come le sofferenze nella Striscia di Gaza siano conseguenza degli attacchi iniziali compiuti dai miliziani di Hamas il 7 ottobre 2023. Il capo di stato maggiore dell’IDF, generale Eyal Zamir, ha dichiarato che l’esercito ha creato le condizioni per un accordo sugli ostaggi e che ora la decisione è nelle mani del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Nel frattempo, il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato che nelle ultime 24 ore sono morti 11 palestinesi, tra cui 2 bambini, a causa della fame e della malnutrizione. Il bilancio complessivo delle vittime legate a queste condizioni dall’inizio della guerra supera le 300 persone, con 117 bambini inclusi.
Il contesto più ampio degli attacchi israeliani a Gaza
Oltre all’attacco all’ospedale Nasser, l’agenzia palestinese Wafa ha riportato che almeno nove civili sono stati uccisi in altri raid israeliani nella Striscia di Gaza, tra cui cinque membri di una famiglia colpita nel bombardamento di una casa nella zona di al-Karameh, a nord-ovest di Gaza City. Altri tre civili sono morti in un attacco contro una squadra che forniva aiuti a Deir el-Balah, mentre una donna è stata uccisa durante il bombardamento di una tenda per sfollati a Khan Yunis.






