Madrid, 25 luglio 2025 – È un grido di allarme carico di delusione quello lanciato da Josep Borrell, ex Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, nel corso di un’intervista rilasciata a Cadena Ser. Borrell ha espresso il suo sconforto per la mancanza di una risposta decisa e unitaria dell’Europa di fronte alla tragedia umanitaria che si consuma nella Striscia di Gaza, dove la popolazione è vittima di una vera e propria carestia.
La denuncia di Borrell: “Europa incapace di reagire”
“Ho perso la speranza che l’Europa reagisca” ha dichiarato Borrell, evidenziando la drammatica situazione di Gaza, dove 6.000 camion carichi di medicinali e alimenti sono bloccati alla frontiera dall’esercito israeliano, impedendo l’accesso degli aiuti vitali alla popolazione. L’ex capo della diplomazia europea ha descritto la condizione dei civili come “uccisi come topi quando vanno a cercare cibo”, sottolineando che sono circa due milioni le persone che rischiano di morire di fame a causa del blocco.
Borrell ha puntato il dito contro l’incapacità dell’Unione Europea di prendere decisioni efficaci per fermare il conflitto, lamentando la paralisi delle Nazioni Unite dovuta al veto e il mancato accordo sull’adozione di sanzioni contro Israele, ostacolato da paesi come la Germania. Questa situazione, ha detto, fa sì che l’Europa diventi complice di una tragedia umanitaria di proporzioni enormi.
Il contesto internazionale e le iniziative europee
Una dichiarazione congiunta di numerosi ministri degli Esteri, tra cui quello italiano, del 21 luglio 2025, ha ribadito l’appello a porre fine immediatamente alla guerra a Gaza, denunciando la politica israeliana di limitazione degli aiuti umanitari e condannando l’uccisione di civili inermi. L’appello chiede inoltre il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas dal 7 ottobre 2023 e si oppone con forza a qualsiasi tentativo di modifica territoriale o spostamento forzato della popolazione palestinese, evidenziando la violazione del diritto internazionale.
Questi elementi sottolineano la gravità della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e la necessità urgente di un intervento coordinato e risoluto a livello europeo e internazionale, ancora però lontano dall’essere realizzato.






