Gaza, 29 settembre 2025 – La Striscia di Gaza continua a essere teatro di violenti scontri e bombardamenti, con un bilancio che si aggrava di ora in ora. Dall’alba di oggi, secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa e fonti ospedaliere locali, almeno 20 persone sono state uccise, di cui 16 esclusivamente a Gaza City, al centro degli attacchi israeliani.
Il bilancio delle vittime e le aree colpite
Le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di nove civili in via Al-Nasr, nel cuore di Gaza City, colpiti dai bombardamenti dell’esercito israeliano. Le forze militari israeliane hanno inoltre preso di mira le vicinanze del complesso medico di Al-Shifa, bloccandone l’accesso per tentare di circondare l’area e forzare la fuga dei civili, nonostante le condizioni estremamente pericolose sul terreno. Parallelamente, continuano le esplosioni di autobombe nel campo profughi di Al-Shati, a ovest della città.
Nella Striscia centrale, un bombardamento ha colpito una tenda che ospitava sfollati a nord di Nuseirat, causando la morte di un uomo e il ferimento di altre nove persone. Nel sud, i raid di artiglieria israeliani colpiscono il centro di Khan Yunis, mentre le forze di occupazione hanno arrestato all’alba sette persone, tra cui un bambino, nei governatorati di Ramallah e al-Bireh, dopo irruzioni nelle abitazioni e nei centri medici dell’Unrwa, chiusi temporaneamente.
La situazione militare e politica
Gaza City è al centro degli attacchi dell’Idf. La più grande città della Striscia è in larga parte controllata dall’esercito israeliano che avanza in maniera sostenuta. Stando a quanto dichiarato da fonti dell’Idf, l’avanzata sarebbe “lenta” in modo da evitare la morte accidentale degli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas.
L’offensiva ha già causato numerose vittime civili; secondo un rapporto dell’organizzazione indipendente Acled, circa 15 palestinesi su 16 uccisi dall’inizio della nuova offensiva israeliana a marzo erano civili, un dato che rappresenta uno dei tassi di mortalità civile più alti mai registrati nel conflitto e che aumenta la pressione internazionale su Israele.
Sul piano diplomatico, la situazione resta tesa. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che i negoziati per un piano di pace sono nelle fasi finali e ha espresso preoccupazione per il rischio corso dagli ostaggi a Gaza City.
In parallelo, la Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria internazionale, si dirige verso Gaza, monitorata da droni e nel mirino di potenziali attacchi, come segnalato dal comandante Stefano Bertoldi che ha invitato alla mobilitazione civile.






