Nonostante la tregua in vigore nella Striscia di Gaza dall’11 ottobre, fonti mediche locali riferiscono che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 10 palestinesi, secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa. Tra le vittime, ci sono due nuovi decessi, mentre i corpi di altri otto sono stati recuperati dalle macerie.
La situazione dei corpi recuperati e delle vittime
Le squadre di soccorso e di Protezione civile stanno affrontando enormi difficoltà nel raggiungere le vittime, molte delle quali restano intrappolate sotto le macerie o sparse per le strade. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, si registra un totale di 238 palestinesi uccisi e circa 600 feriti, mentre i corpi recuperati ammontano a 510.
Inoltre, nelle ultime ore sono stati consegnati agli ospedali della Striscia di Gaza i corpi di 45 palestinesi rilasciati dalle autorità israeliane grazie alla mediazione della Croce Rossa, portando il totale dei corpi ricevuti a 270. Finora, 78 di questi sono stati identificati, con 25 famiglie che hanno potuto riconoscere i propri cari. Le équipe mediche locali proseguono nelle procedure di esame, documentazione e preparazione alla restituzione alle famiglie, seguendo rigorosi protocolli.
Contesto e tensioni nella Striscia di Gaza
Il ritorno dei corpi e la gestione delle vittime si inseriscono in un quadro di tensioni ancora molto alte. Hamas ha recentemente consegnato tre cadaveri di ostaggi israeliani, tra cui quello del colonnello Assaf Hamami, ucciso nel 2023, in un’operazione mediata dall’IDF e dalla Croce Rossa. Tuttavia, persistono controversie sulle condizioni dei miliziani ancora nascosti nei tunnel di Rafah e sulle richieste di lasciapassare avanzate da Hamas, che gli Stati Uniti stanno negoziando.
Parallelamente, le accuse americane rivolte a Hamas per il presunto saccheggio degli aiuti umanitari vengono respinte dalle autorità palestinesi, mentre l’amministrazione Trump propone piani di ricostruzione e stabilizzazione, ancora lontani dall’essere attuati concretamente. Nel frattempo, le tensioni si estendono anche al Libano, con minacce israeliane rivolte a Hezbollah e con un clima di incertezza sulla composizione della futura Forza internazionale di Stabilizzazione.
Il quadro umanitario e politico della Striscia di Gaza rimane pertanto estremamente complesso, con la popolazione civile che continua a pagare un prezzo altissimo in termini di vittime, sofferenza e precarietà.






