L’Europa potrebbe trovarsi ad affrontare seri problemi di approvvigionamento di gas durante il prossimo inverno, in particolare nel caso in cui le temperature risultassero più rigide del normale. A lanciare l’allarme è stato l’amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller, nel corso dell’Eastern Economic Forum tenutosi a Vladivostok.
Il rischio di un inverno freddo e le scorte di gas europee
Secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, Miller ha sottolineato come la situazione delle scorte di gas in Europa sia già critica. I dati di Gas Infrastructure Europe al 31 agosto indicano che solo due terzi del gas estratto dai depositi sotterranei durante il precedente inverno sono stati reintegrati nei primi cinque mesi della stagione calda, lasciando un deficit di quasi 19 miliardi di metri cubi. Questo gap di rifornimento può rappresentare un problema serio in caso di un inverno rigido, che potrebbe portare a una domanda di gas superiore alla disponibilità.
Alexey Miller, nato a Leningrado nel 1962 e alla guida di Gazprom dal 2001, è una figura chiave nel mercato energetico globale, noto per la sua influenza nella gestione del più grande fornitore di gas al mondo. La sua dichiarazione riflette la complessità attuale del mercato del gas, fortemente influenzato da dinamiche geopolitiche e da una riduzione delle forniture russe all’Europa, che ha portato a un aumento dei prezzi e a una dipendenza crescente dal gas liquefatto americano.
La situazione attuale del mercato del gas europeo
Il mercato europeo del gas si trova oggi in una situazione di forte tensione. Dopo anni di sanzioni e interruzioni del flusso russo attraverso il gasdotto Nord Stream 2, l’Europa ha dovuto diversificare le fonti, acquistando gas principalmente sotto forma di GNL dagli Stati Uniti e da altri paesi. Tuttavia, questo ha comportato un raddoppio dei costi rispetto al passato, complicando ulteriormente la gestione delle risorse energetiche, soprattutto in vista della stagione fredda.
Le difficoltà di approvvigionamento e la volatilità dei prezzi mettono dunque in allerta i paesi europei, chiamati a prepararsi per un inverno che potrebbe mettere a dura prova la sicurezza energetica del continente.






