L’Alta Corte giapponese ha annullato la sentenza che obbligava gli ex dirigenti di Tokyo Electric Power (Tepco) a risarcire l’azienda per la catastrofe della centrale nucleare di Fukushima nel marzo 2011. La decisione segue un precedente giudizio del luglio 2022, che stabiliva un risarcimento di circa 13.000 miliardi di yen (79 miliardi di euro). Gli ex dirigenti e gli azionisti avevano presentato appello
Un’importante decisione della Corte d’Appello di Tokyo ha recentemente annullato una sentenza che imponeva agli ex dirigenti della Tokyo Electric Power Company (TEPCO) di risarcire l’azienda per i danni subiti a seguito del catastrofico incidente nucleare di Fukushima del marzo 2011. Questa sentenza, originariamente emessa da un tribunale distrettuale nel luglio 2022, stabiliva un risarcimento di circa 13.000 miliardi di yen, una cifra equivalente a circa 79 miliardi di euro.
L’incidente di Fukushima, causato da un terremoto di magnitudo 9.0 e dal successivo maremoto, è stato uno dei disastri nucleari più gravi della storia, classificato al livello 7 della scala INES, il massimo grado di gravità. Durante l’emergenza, tre reattori della centrale nucleare hanno subito fusioni parziali, causando un rilascio di radiazioni nell’ambiente e costringendo all’evacuazione di oltre 160.000 persone. La TEPCO, operatore della centrale, ha affrontato enormi pressioni legali e pubbliche per la sua gestione dell’emergenza e per le misure di sicurezza inadeguate.
La Corte d’Appello e le argomentazioni degli ex dirigenti
Dopo la sentenza di risarcimento, gli ex dirigenti di TEPCO, tra cui l’ex presidente Naomi Hirose, avevano fatto ricorso, sostenendo che non erano responsabili per l’incidente e che le misure di sicurezza adottate erano conformi agli standard vigenti all’epoca. La Corte d’Appello ha accolto le loro argomentazioni, sottolineando che l’evento naturale che ha causato il disastro era imprevisto e che le responsabilità vanno ricercate in un contesto più ampio, inclusa la mancanza di preparazione per eventi di tale magnitudo.
Reazioni e impatti sul dibattito sulla sicurezza nucleare
Il verdetto ha suscitato reazioni contrastanti: mentre alcuni vedono la sentenza come un riconoscimento della complessità della gestione della sicurezza nucleare, altri la interpretano come una mancanza di giustizia per le vittime del disastro. La TEPCO, dopo anni di crisi e di tentativi di ripristinare la fiducia del pubblico, continua a essere al centro di un dibattito acceso riguardo la sicurezza nucleare in Giappone e nel mondo.
Il futuro dell’energia nucleare e le responsabilità legali
La questione del risarcimento e delle responsabilità legali rimane, quindi, un tema di grande rilevanza sia per il futuro dell’energia nucleare che per la sicurezza degli impianti in situazioni di emergenza. La decisione della Corte d’Appello di Tokyo rappresenta un passo significativo in questo contesto, influenzando le politiche e le pratiche di sicurezza nucleare non solo in Giappone, ma anche a livello globale.