Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che il riconoscimento formale di uno Stato palestinese da parte della Francia non sarà accompagnato dall’apertura di un’ambasciata in Palestina finché Hamas non libererà gli ostaggi detenuti a Gaza. La dichiarazione è stata rilasciata in un’intervista registrata giovedì e trasmessa stasera da CBS News.
Macron: “Liberazione ostaggi condizione imprescindibile”
Durante l’intervista, Macron ha sottolineato che la Francia considera la liberazione degli ostaggi un requisito fondamentale prima di qualsiasi passo diplomatico come l’apertura di un’ambasciata in Palestina. La mossa di Parigi arriva in vista della formalizzazione del riconoscimento dello Stato palestinese, prevista per domani alle Nazioni Unite, e si inserisce in un contesto internazionale di crescente tensione nel Medio Oriente.
Il presidente francese ha inoltre confermato l’impegno della Francia a sostenere una soluzione giusta e duratura in Medio Oriente, ribadendo che l’azione di riconoscimento fa parte di un percorso politico che mira a promuovere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
Reazioni e contesto internazionale
L’annuncio di Macron è accolto con favore da Hamas, che su Telegram ha definito il riconoscimento francese come un “passo positivo nella giusta direzione verso la giustizia per il popolo palestinese”. Il gruppo ha esortato altri Paesi, in particolare europei, a seguire l’esempio della Francia.
Tuttavia, la decisione ha suscitato forti reazioni da parte di Israele e dei suoi alleati. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la scelta francese un “premio al terrore”, sottolineando come un eventuale Stato palestinese nelle attuali condizioni potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per minacciare Israele anziché una convivenza pacifica.
Parallelamente, le tensioni restano alte sul campo: gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco e per negoziare il rilascio degli ostaggi proseguono, con incontri tra rappresentanti della Casa Bianca, del Qatar e di Israele in Sardegna, dove si discute soprattutto di ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e del ritiro delle truppe israeliane.
L’iniziativa della Francia, pertanto, si inserisce in un quadro complesso di diplomazia internazionale che cerca di coniugare il sostegno ai diritti palestinesi con la necessità di sicurezza e stabilità nella regione.






