Dopo intense consultazioni durate 48 ore, si è conclusa la fase preliminare delle trattative per la formazione del nuovo governo francese. Il premier dimissionario Sébastien Lecornu si è recato all’Eliseo per riferire al presidente Emmanuel Macron sugli sviluppi delle trattative, che mirano a evitare elezioni anticipate. Lecornu, figura considerata vicina a Macron, ha iniziato stamattina una serie di incontri con i rappresentanti politici, inclusi i presidenti delle due assemblee parlamentari, e proseguirà con le opposizioni nei prossimi giorni.
Lecornu all’Eliseo da Macron: in Francia si va verso un compromesso governativo
Alle 18 di oggi, Lecornu è giunto al palazzo presidenziale per aggiornare Macron sugli avanzamenti delle consultazioni. Il premier sarà poi ospite negli studi di France 2 alle 20 per illustrare direttamente ai cittadini le conclusioni raggiunte. Non sono invece previsti interventi pubblici da parte del presidente Macron nella giornata odierna.
Parallelamente, il ministro dell’Interno Bruno Retailleau, leader del partito di destra Républicains (LR), ha avuto un colloquio telefonico con Macron. Secondo quanto riportato da Le Figaro, Retailleau ha sottolineato che il prossimo primo ministro “non dovrà essere né socialista né macronista”, esprimendo una posizione netta sulla composizione del futuro esecutivo. Inoltre, si è detto fermamente contrario a una sospensione della riforma delle pensioni, tema al centro delle trattative tra Lecornu e il Partito socialista, avvertendo che annullare la riforma sotto pressione sociale rischierebbe di creare un “pericoloso precedente”.
Proteste e tensioni nel Paese
Il giorno dell’insediamento di Lecornu è stato segnato da una massiccia mobilitazione sociale con oltre 250mila persone scese in piazza secondo il sindacato CGT, e 175mila secondo il ministero degli Interni, che ha registrato 473 arresti in tutto il Paese, di cui 203 solo a Parigi. Le manifestazioni, organizzate dal movimento “Blocchiamo tutto”, hanno causato disagi significativi, con 110 voli cancellati e interruzioni nel trasporto ferroviario, in particolare nella regione Ile-de-France e nel Sud-Ovest.
Un incendio, probabilmente accidentale secondo la procura di Parigi, ha interessato un edificio vicino a Place du Châtelet, zona focale delle proteste. Le forze dell’ordine hanno dovuto fronteggiare tentativi di occupazione di stazioni ferroviarie e blocchi stradali. Nonostante alcune tensioni e scontri, l’atmosfera in alcune piazze, come Place de la République, è rimasta relativamente pacifica.
Il quadro politico francese rimane quindi molto complesso, con il governo chiamato a trovare un equilibrio tra le richieste delle forze politiche e la forte mobilitazione popolare che sta attraversando il Paese.






