L’esercito israeliano ha praticamente smantellato la Global Sumud Flotilla, la flottiglia umanitaria che nelle ultime settimane ha tentato di rompere l’assedio di Gaza. Sono stati arrestati centinaia di attivisti a bordo di decine di imbarcazioni, ma uno yacht continua a dirigersi verso l’enclave palestinese, secondo quanto riportano media internazionali, tra cui Al Jazeera.
La situazione delle imbarcazioni della Flotilla
La nave rimasta operativa è la Marinette, battente bandiera polacca e con un equipaggio di sei persone. Il capitano australiano, identificatosi come Cameron, ha spiegato in una videochiamata con gli organizzatori che la nave era rimasta indietro a causa di problemi al motore ma ora sta “navigando a tutta velocità” verso Gaza. A bordo si trovano “un gruppo di turchi molto tenaci” e una donna omanita, ha detto il capitano, sottolineando la volontà di proseguire nella direzione originaria.
Alle 6:00 ora italiana, un video ha mostrato l’equipaggio al timone con il sole che sorge alle loro spalle. Secondo il geolocalizzatore, la nave si trovava a circa 43 miglia nautiche (80 km) dalle acque territoriali di Gaza. Il ministero degli Esteri israeliano ha avvertito la Marinette che ogni tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco navale sarà impedito.
Nel frattempo, le forze israeliane hanno intercettato e abbordato circa 40 delle 47 imbarcazioni originarie della Flotilla, portando in arresto centinaia di attivisti provenienti da 67 paesi, tra cui 46 italiani, compresi parlamentari e giornalisti. Gli attivisti sono stati trasferiti nel carcere di Ketziot, nel Negev, dove saranno trattenuti in attesa delle procedure per l’espulsione.
Reazioni e mobilitazioni internazionali
La notizia degli arresti ha scatenato manifestazioni di solidarietà in molte città europee. A Bruxelles, migliaia di sostenitori della Global Sumud Flotilla hanno bloccato pacificamente il piazzale antistante al Parlamento europeo per chiedere la liberazione degli attivisti, tra cui diversi eurodeputati. La zona è stata transennata e presidiata dalle forze dell’ordine.
Sui social media, in particolare sulla piattaforma X, si sono registrate oltre 12 milioni di citazioni relative alla flottiglia nelle ultime 24 ore, con hashtag come #blocchiamotutto che hanno alimentato il dibattito e la mobilitazione in diverse città, soprattutto in Italia.
A livello politico, il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso sostegno agli attivisti, definendo la loro scelta “una scelta di impegno” e chiedendo che vengano rispettate tutte le regole e garantita la loro protezione. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato che gli italiani fermati sono 40 e ha aggiornato sulle procedure di espulsione che le autorità israeliane intendono adottare, prevedendo voli charter per il rimpatrio in Europa.
Le autorità diplomatiche italiane a Tel Aviv hanno già pianificato visite ai detenuti per verificare le loro condizioni e favorire i contatti con le famiglie. La situazione resta sotto stretto monitoraggio, mentre la comunità internazionale continua a seguire con attenzione gli sviluppi di questa delicata vicenda.






