La giovane attivista svedese Greta Thunberg, a bordo di un’imbarcazione della Global Sumud Flotilla, ha lanciato un appello urgente ai leader occidentali affinché intervengano per fermare quella che definisce una vera e propria tragedia umanitaria nella Striscia di Gaza. Intervistata dal Guardian, Thunberg ha richiamato l’attenzione sul dovere legale e morale dei governi, in particolare quello del premier britannico Keir Starmer, di agire contro un genocidio in corso.
L’appello di Greta Thunberg ai leader mondiali
Secondo l’attivista, c’è una “grande assenza di coloro che hanno la responsabilità legale di intervenire” nel rispetto del diritto internazionale. Thunberg ha rivolto un’accusa precisa a Starmer, che a breve incontrerà il presidente israeliano Isaac Herzog, nonostante l’opposizione di parlamentari laburisti, definendo questa posizione come “essere dalla parte sbagliata della storia”. La giovane ha sottolineato come le persone in tutto il mondo stiano iniziando a “svegliarsi” di fronte alla sofferenza del popolo palestinese e si rifiutino di “assistere a un genocidio in diretta streaming”.
Nel corso dell’intervista, Thunberg ha ribadito che i governi hanno il dovere legale “di non sostenere un regime di apartheid” e di agire per prevenire il genocidio. Ha inoltre evidenziato che la pace duratura tra palestinesi e israeliani può arrivare solo attraverso una soluzione politica, e ha fatto riferimento a un quadro di pace in via di sviluppo che affronta governance, sicurezza, accesso umanitario e riforme politiche. Ha condannato le azioni del governo Netanyahu, in particolare l’espansione militare e la fornitura di aiuti inadeguata, esortando a un cessate il fuoco e alla revoca delle restrizioni sugli aiuti umanitari.
Il contesto della Global Sumud Flotilla e la reazione israeliana
La nave Madleen della Freedom Flotilla, con a bordo 12 attivisti tra cui Greta Thunberg, è stata intercettata e sequestrata dall’esercito israeliano lo scorso giugno mentre tentava di forzare il blocco navale imposto su Gaza per portare aiuti umanitari. Israele ha definito l’operazione un «dirottamento» e ha rimpatriato alcuni attivisti, mentre altri sono stati detenuti nel carcere di Givon a Ramla. Amnesty International ha condannato l’intervento definendolo una violazione del diritto internazionale e ha chiesto la revoca immediata del blocco illecito della Striscia di Gaza.
In questo quadro, il premier britannico Keir Starmer, al governo dal luglio 2024, è al centro dell’attenzione per il suo ruolo politico e le decisioni che prenderà nei prossimi giorni durante l’incontro con il presidente israeliano, in un momento di crescenti tensioni e pressioni internazionali.






