Ex corrispondente di guerra e pluripremiata firma della CNN, oggi Yusuf Omar ha scelto una nuova rotta: è tra i volontari della Flotilla che portano aiuti umanitari a Gaza. Dopo anni trascorsi a raccontare i conflitti dai fronti più caldi, Omar ha deciso di rivoluzionare anche il modo di fare informazione. Stanco dei meccanismi dei media tradizionali, ha fondato Seen TV, una piattaforma pensata per la Generazione Z che oggi conta oltre 8 milioni di follower. Con contenuti immersivi e generati direttamente dagli utenti, il network sta ridefinendo lo storytelling giornalistico nell’era digitale. E in questi giorni è impegnato nel raccontare proprio il viaggio della Flotilla verso Gaza. Ecco come sta andando.
La testimonianza di Yusuf Omar nel viaggio verso Gaza: “Il tentativo di sabotaggio di Israele”
Dopo aver documentato tutta la preparazione per la partenza – incluso il suo emozionante saluto ai genitori, nel quale ha specificato che non sa se li rivedrà mai più –, Yusuf Omar sta continuando ad aggiornare i suoi follower sulla spedizione che sta portando le imbarcazioni della Flotilla verso Gaza per consegnare gli aiuti umanitari.
In uno dei suoi video più visualizzati, il volontario ha spiegato come Israele avrebbe provato a sabotare la missione della Flotilla già prima della partenza. Nel contenuto si può vedere Yusuf che spiega come, prima dell’ultima spedizione, sono stati trovati i cavi delle navi danneggiati e delle tracce di acido nei serbatoi d’acqua.
Addirittura, come testimoniato da diverse fonti, un drone israeliano avrebbe colpito una delle imbarcazioni delle Flotilla nei giorni precedenti alla partenza, a dimostrazione di quanto Israele tema questa iniziativa.
I problemi di comunicazione
Sempre secondo quanto riferisce Yusuf Omar, la Flotilla si trova a dover fronteggiare un’ulteriore criticità nelle ultime ore. Una tempesta elettromagnetica avrebbe, infatti, compromesso i sistemi di comunicazione, mettendo fuori uso gran parte delle radio di bordo.
Diverse imbarcazioni sono state costrette a invertire la rotta, mentre altre avrebbero perso del tutto i contatti, riducendo le comunicazioni operative a circa 14 navi ancora collegate.
Yusuf, nonostante tutti i problemi, sta continuando a portare avanti la sua doppia missione: l’arrivo a Gaza e la condivisione della sua avventura.






