La nave Karma, parte della Global Sumud Flotilla, è al centro di un’azione pacifica per portare aiuti alla Striscia di Gaza, sfidando il blocco navale imposto da Israele. A bordo vi sono esponenti politici italiani, tra cui l’eurodeputata del Partito Democratico, Annalisa Corrado, impegnata in questa spedizione umanitaria.
La posizione dei parlamentari PD sulla Flotilla
Arturo Corrato, deputato del Pd e portavoce dell’equipaggio della Karma, ha dichiarato: “Non vogliamo forzare blocchi ma portare aiuti, chi è nell’illegalità è Israele quando attacca in acque internazionali. Ma all’alt di Israele ci fermeremo”. La missione è stata definita come “pacifica e non violenta”, con regole di ingaggio chiare fin dall’inizio. Corrato ha inoltre rivolto un appello al governo italiano affinché si attivi per la rimozione del blocco navale, definito “illegale”.
L’europarlamentare Annalisa Corrado, presente sulla Karma, ha aggiunto: “Proseguiremo nonostante l’alert della Marina militare italiana e, finché saremo in acque internazionali, se non ci saranno segnali di stop da parte di Israele o altre nazioni, andremo avanti”. La sua partecipazione rientra nell’impegno costante per la giustizia climatica e i diritti umani che la contraddistingue da anni.
Annalisa Corrado: dal Parlamento europeo alla spedizione umanitaria
Incaricata dal luglio 2024 come europarlamentare per il Partito Democratico, Corrado è ingegnera meccanica e ambientalista, nota per il suo attivismo sul clima e la sostenibilità. Membro delle commissioni per l’ambiente, il clima e l’energia, è stata tra i promotori della spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla contro il blocco israeliano nella Striscia di Gaza.
La sua azione si inserisce in un contesto di forte tensione internazionale, con la Flotilla che intende portare aiuti umanitari in una zona sottoposta a restrizioni militari e diplomatiche. La presenza di politici italiani a bordo sottolinea il carattere civile e politico della missione, che punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del blocco navale e della crisi umanitaria a Gaza.






