Praga, 19 agosto 2025 – Nonostante la posizione politica del premier slovacco Robert Fico, che mantiene un atteggiamento critico verso le sanzioni europee contro la Russia e rifiuta un sostegno militare diretto all’Ucraina, il settore armiero slovacco registra un’impennata senza precedenti nelle esportazioni di armi verso Kiev. Un fenomeno che si riflette profondamente nell’economia nazionale.
Boom delle esportazioni di armi slovacche verso Kiev
Secondo i dati raccolti dal sito specializzato Startitup.sk, nel 2024 le esportazioni di armamenti dalla Slovacchia hanno superato la soglia di 1,15 miliardi di euro, un valore che equivale a circa l’1% del Pil slovacco. Rispetto al 2023, il valore è raddoppiato, mentre rispetto al periodo pre-invasione russa dell’Ucraina del 2022 è decuplicato. Questa crescita esponenziale è trainata prevalentemente dalle forniture militari dirette a Kiev, a loro volta parte di un più ampio sostegno internazionale all’Ucraina nell’ambito del conflitto in corso.
Le aziende private slovacche, specializzate nella produzione di sistemi d’arma, forniscono un vasto assortimento di equipaggiamenti militari: granate calibro 155 mm, obici semoventi Zuzana 2, sistemi di rilevamento, tecnologie per la guerra elettronica e le comunicazioni. Questi prodotti costituiscono la base dei rifornimenti che stanno alimentando le capacità militari ucraine.






