Roma, 26 dicembre 2025 – Nuove rivelazioni scuotono il panorama politico israeliano ed europeo a seguito delle dichiarazioni di Eli Feldstein, ex portavoce militare del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Feldstein ha sollevato accuse dirette contro il premier riguardo al caso Qatargate e alla fuga di notizie riservate al giornale tedesco Bild, riportando così sotto i riflettori due scandali che coinvolgono ambienti vicini all’ufficio di Netanyahu.
Accuse Dirette nel Caso Qatargate
L’ex portavoce militare Eli Feldstein, che ha ricoperto il ruolo nel governo israeliano tra il 2023 e il 2024, è indagato per il caso Qatargate, uno scandalo internazionale di corruzione che ha coinvolto anche funzionari del Parlamento europeo. Feldstein ha dichiarato che lui stesso e un altro stretto collaboratore di Netanyahu, Jonatan Urich, sono sospettati di aver ricevuto fondi dal Qatar per promuovere una narrazione favorevole allo Stato del Golfo, in particolare per rafforzare il ruolo di mediatore di Doha nei negoziati per la liberazione degli ostaggi tra Israele e Hamas, a discapito dell’Egitto. Feldstein ha inoltre coinvolto nell’affare Israel Einhorn, ex consigliere politico del primo ministro, accusandolo di averlo utilizzato a sua insaputa.
Il tribunale distrettuale di Lod ha recentemente prorogato gli arresti domiciliari di Feldstein e Urich per altri 14 giorni, mentre si continuano a raccogliere prove sul presunto “percorso del denaro” legato all’inchiesta.
La Fuga di Notizie e il Coinvolgimento di Netanyahu
In un’intervista rilasciata a Kan Tv e riportata dal Times of Israel, Feldstein ha affermato che la fuga di informazioni riservate al tabloid tedesco Bild sarebbe stata orchestrata direttamente da Netanyahu. L’ex portavoce ha ammesso personalmente di aver contribuito alla diffusione delle notizie, sostenendo che per la divulgazione di documenti così sensibili fosse necessaria la presenza del primo ministro “dall’inizio alla fine”. Feldstein ha ribadito queste accuse anche durante gli interrogatori successivi al suo arresto.
Dal canto suo, Netanyahu non è formalmente indagato né per il Qatargate né per la fuga di notizie, e il suo ufficio ha negato categoricamente ogni accusa, confermando l’innocenza del premier. Tuttavia, la vicenda ha riportato l’attenzione mediatica sulle controversie che da tempo circondano la leadership israeliana.
Questi sviluppi si inseriscono in un contesto regionale particolarmente teso, con il conflitto israelo-palestinese che prosegue senza sosta e la comunità internazionale sempre più coinvolta. Nel frattempo, le indagini su Qatargate proseguono anche in Europa, dove sono emersi collegamenti tra funzionari israeliani e il vasto sistema di corruzione che ha travolto il Parlamento europeo.






