Parigi, 26 settembre 2025 – L’ex consigliere speciale di Nicolas Sarkozy, Henri Guaino, ha rivolto oggi un appello al presidente francese Emmanuel Macron affinché conceda la grazia presidenziale all’ex presidente, recentemente condannato a cinque anni di carcere con esecuzione provvisoria della pena. Guaino ha definito tale sentenza «un’umiliazione per lo Stato e le istituzioni».
Ex consigliere Sarkozy: “Grazia per Sarkozy”
Nel giorno successivo alla sentenza che ha scosso la politica francese, Guaino, intervistato da RTL, ha spiegato che «una grazia non cancella la condanna e può essere parziale». Ha suggerito che la clemenza potrebbe riguardare l’esecuzione immediata della pena, che non è soggetta a ricorso, permettendo a Sarkozy di proseguire con i ricorsi volti a dimostrare la sua innocenza. Secondo Guaino, questa misura potrebbe evitare «un’umiliazione non solo per Sarkozy, ma per l’intero Stato e le istituzioni».
Dall’altra parte, l’avvocato di Sarkozy, Jean-Michel Darrois, ha chiarito che la richiesta di grazia «non fa parte della mentalità» del suo assistito, che preferisce «dimostrare la sua innocenza» attraverso i processi e i ricorsi giudiziari.
Contesto giudiziario e politica francese
Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica francese dal 2007 al 2012, è stato condannato per corruzione e traffico di influenze in relazione a un presunto patto illecito con l’ex dittatore libico Muammar Gheddafi, finalizzato a finanziare la sua campagna elettorale del 2007. La procura finanziaria aveva chiesto una pena di sette anni, definendo il caso come «una delle pagine più oscure della Repubblica». Sarkozy, che ha già scontato una condanna per corruzione con l’adozione del braccialetto elettronico, ha sempre negato ogni addebito, definendo le accuse «false» e «violente».
Intanto, il presidente Emmanuel Macron ha la facoltà di concedere la grazia presidenziale, uno strumento previsto dalla Costituzione francese per attenuare o cancellare le pene detentive. Questa richiesta di clemenza arriva in un momento di forte tensione politica e giudiziaria, riflettendo le divisioni profonde all’interno della società francese circa la questione della giustizia e della responsabilità politica.






