TEL AVIV, 12 MAG – Kan Broadcasting, emittente pubblica israeliana, ha presentato denuncia alla polizia svizzera dopo che un uomo ha minacciato di tagliare la gola alla cantante Yuval Raphael durante l’Eurovision a Basilea. Durante una protesta pro-Gaza, un individuo ha fatto gesti minacciosi verso la delegazione israeliana. La cantante, sopravvissuta al massacro di Hamas del 7 ottobre 2023, era accompagnata da guardie del corpo per la sua sicurezza
Durante l’evento di apertura dell’Eurovision 2025 a Basiliea si è verificato un episodio inquietante. Yuval Raphael, cantante israeliana e sopravvissuta all’orribile attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ha ricevuto minacce di morte. Questa notizia, riportata da Kan Broadcasting, ha rapidamente attirato l’attenzione dei media, evidenziando le tensioni persistenti legate alla questione israelo-palestinese.
Un episodio inquietante all’Eurovision
Durante una protesta pro-Gaza, un uomo è stato filmato mentre esprimeva minacce esplicite nei confronti di Raphael, simulando un gesto di taglio della gola e sputando verso la delegazione israeliana. Questo comportamento ha sollevato un’ondata di preoccupazione non solo tra i partecipanti all’Eurovision, ma anche nel contesto più ampio delle relazioni internazionali, dove la musica dovrebbe fungere da ponte e non da barriera.
La storia di coraggio di Yuval Raphael
Yuval Raphael ha vissuto l’orrore del massacro, rifugiandosi sotto i corpi di altri giovani durante l’attacco, un’esperienza traumatica che l’ha segnata profondamente. La sua presenza all’Eurovision non è solo un atto di coraggio, ma anche una testimonianza della resilienza di chi ha affrontato esperienze terribili. Per garantire la sua sicurezza durante l’evento, sono state necessarie misure straordinarie, come l’assegnazione di guardie del corpo.
Riflessioni sul ruolo degli artisti in situazioni di conflitto
La risonanza mediatica di questa minaccia ha portato a riflessioni profonde sul ruolo degli artisti in situazioni di conflitto. La musica, tradizionalmente vista come un linguaggio universale, si scontra spesso con le dure realtà politiche. In questo contesto, ogni esibizione diventa un atto simbolico, un’affermazione di vita e di speranza. La storia di Yuval Raphael è un potente promemoria della fragilità della pace e dell’importanza della comprensione reciproca in tempi di crisi.






