Energia, Zelensky: “Price cap su greggio russo è decisione debole”
Il presidente ucraino: “Nel Donetsk, a Bakmut e Soledar, il fronte più doloroso”
(Kiev, Ucraina). “La Russia ha già causato danni colossali a tutti i paesi del mondo, destabilizzando deliberatamente il mercato dell’energia, e il mondo non può osare disarmarlo dal punto di vista energetico. Questa è una posizione debole, ed è solo una questione di tempo prima che si debbano comunque applicare strumenti più forti”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto discorso serale diffuso sui social. “La logica è ovvia. Se il prezzo del petrolio russo è stato fissato a 60 dollari, invece che 30 come volevano la Polonia e i baltici, allora il bilancio russo riceverà circa 100 miliardi di dollari all’anno. Questo denaro sarà usato anche per un’ulteriore destabilizzazione proprio di quei Paesi che ora stanno cercando di evitare decisioni serie”, ha aggiunto Zelensky, che ha anche spiegato come il fronte “più caldo e doloroso” sia ora quello di Bakmut e Soledar, nell’oblast di Donetsk. (NPK) (Francesco Cofano/alanews)





