Città del Vaticano, 31 agosto 2025 – Papa Leone XIV ha lanciato un accorato appello durante l’Angelus di oggi, esprimendo profondo dolore per la tragedia che ha colpito oltre 50 migranti morti e circa 100 dispersi nel naufragio di una barca al largo della costa atlantica della Mauritania. Un dramma che si ripete quotidianamente in diverse parti del mondo e che mette in evidenza l’urgenza di un cambiamento radicale nelle politiche di accoglienza.
L’appello del Papa contro le stragi migranti
Il Pontefice ha sottolineato che «i nostri cuori sono feriti» da queste continue perdite e ha invitato la società ad agire concretamente, citando il Vangelo: «Ero straniero e mi avete accolto». Con queste parole, Leone XIV ha esortato tutti, singoli e comunità, a mettere in pratica il messaggio cristiano di accoglienza e solidarietà verso chi è costretto a fuggire da guerre, povertà e persecuzioni.
Il Papa ha richiamato l’attenzione sulla necessità di interrompere questa spirale di sofferenza e morte, chiedendo una presa di coscienza più profonda e un impegno collettivo affinché le società diventino veramente luoghi di accoglienza e protezione per i migranti.
Pace in Ucraina e condanna della violenza armata
Nel corso dello stesso Angelus, Leone XIV ha rivolto un pressante appello per la pace in Ucraina, invitando i responsabili del conflitto a rinunciare alla logica delle armi e a intraprendere un serio dialogo negoziale con il sostegno della comunità internazionale. «La voce delle armi deve tacere mentre deve alzarsi quella della fraternità e della giustizia», ha affermato con determinazione, esprimendo vicinanza al popolo ucraino colpito dalla guerra, che continua a seminare morte e distruzione.
Inoltre, il Papa ha denunciato la «pandemia delle armi» che colpisce soprattutto i più vulnerabili, come i bambini, facendo riferimento alla recente sparatoria avvenuta a Minneapolis. Ha invitato tutti a non cedere all’indifferenza, ma a farsi prossimi attraverso la preghiera e azioni concrete di carità.
Durante l’Angelus, Leone XIV ha anche richiamato l’attenzione sull’importanza dell’umiltà e della cultura dell’incontro nella Chiesa e nella società, sottolineando come la vita non debba essere vissuta come una competizione per i primi posti, ma come un cammino di servizio e apertura verso gli altri.






