Praga, 4 ottobre 2025 – Dopo la chiusura dei seggi, emergono i primi risultati delle elezioni parlamentari ceche con il partito ANO, guidato dall’ex primo ministro Andrej Babiš, in testa con una percentuale significativa di voti. Questi dati provvisori confermano il ruolo centrale dell’imprenditore e politico slovacco naturalizzato ceco, noto per il suo passato da magnate dell’agroalimentare e leader di un movimento populista che ha dominato la scena politica negli ultimi anni.
Elezioni Repubblica Ceca: il predominio di ANO e il profilo di Andrej Babiš
Secondo i dati iniziali, ANO ha raccolto circa il 38,5% dei consensi, un risultato in linea con le attese degli ultimi sondaggi. Andrej Babiš, che ha guidato la Repubblica Ceca come primo ministro dal 2017 al 2021, continua a esercitare una forte influenza politica nonostante le controversie che hanno accompagnato la sua carriera, tra accuse di conflitti di interesse e gestioni aziendali controverse. Fondatore di Agrofert, una delle principali holding industriali ceche, e proprietario di importanti media nazionali, Babiš resta una figura polarizzante ma centrale nel panorama politico ceco.
La competizione con la coalizione Spolu e altri partiti
Dietro ANO si posiziona la coalizione Spolu (Insieme), un’alleanza di centrodestra che comprende il Partito Democratico Civico (ODS), i cristiano-democratici della KDU-ČSL e i liberali di TOP 09, con un consenso attorno al 19,3%. Guidata dal premier uscente Petr Fiala, Spolu rappresenta la destra tradizionale, europeista e liberale, che ha governato negli ultimi anni affrontando sfide economiche e sociali complesse.
Al terzo posto si attesta il movimento liberale STAN con circa l’11,7%, seguito da formazioni come gli Automobilisti per se stessi (8,3%) e il partito di estrema destra SPD con l’8,2%. Quest’ultimo, guidato da Tomio Okamura, sfrutta una retorica nazionalista e anti-immigrazione che risuona in una parte dell’elettorato insoddisfatto.
Affluenza e prospettive elettorali
L’affluenza registrata si attesta intorno al 74%, un dato record per le elezioni ceche che testimonia l’alto interesse della popolazione per questa tornata elettorale. Va tuttavia ricordato che i risultati finora comunicati provengono soprattutto da piccoli centri, mentre il vero banco di prova saranno i grandi centri urbani che tradizionalmente determinano l’esito finale della consultazione.
Le elezioni riflettono una Repubblica Ceca divisa tra il populismo neoliberista di Babiš, la tradizionale destra moderata di Spolu e una crescente frammentazione tra forze di estrema destra e movimenti emergenti. La sfida principale rimane la capacità delle forze progressiste di costruire un’alternativa credibile in un contesto segnato da profonde disuguaglianze e tensioni sociali, con un consenso trasversale però sulla strategia energetica nucleare che mira a coprire oltre il 60% del fabbisogno nazionale entro il 2040.






